di Simona d’Albora
Sembra che non ci sia ancora pace per le primarie di coalizione: nonostante la data certa e i candidati, potrebbero saltare definitivamente. Insomma, anche se questa volta sembra tutto definito, non è detto che la partita si giocherà con quelle regole. Intanto c’è da dire che all’interno del Pd c’è malumore per come l’intera vicenda è stata gestita dalla segreteria regionale e quindi qualsiasi cosa succederà, qualcuno del Pd potrebbe chiedere la testa del segretario stesso. Nelle puntate precedenti, infatti, quando in corsa c’erano solo Vincenzo De Luca, Andrea Cozzolino e Angelica Saggese che si è ritirata dalla competizione, abbiamo assistito al tentativo dei renziani e dell’area popolare di far saltare le primarie a favore del candidato unitario che potesse rappresentare la sintesi dell’intero Pd. Mesi in cui le primarie sono state congelate e slittate, mesi in cui è stato chiaro che nessuno, o forse pochi le volevano. In gara due big campani come De Luca e Cozzolino e nessuno dei due disposto a fare un passo indietro in nome dell’unitarietà tanto ricercata all’interno del Pd. Qualsiasi tattica per bypassare le primarie è fallita clamorosamente davanti alla determinazione dei due contendenti di andare fino in fondo per contarsi. Fin qui è storia, senza dimenticare i guai giudiziari di De Luca che hanno fatto e continuano a far sperare in un passo indietro del sindaco di Salerno. Oggi ci troviamo di fronte a primarie di coalizione con cinque candidati: Vincenzo De Luca, che ha perso il sostegno di Mario Casillo e quindi di una consistente parte del partito, Andrea Cozzolino, che ha invitato più volte Gennaro Migliore, identificato come candidato unitario a non aspettare l’investitura dall’alto ma a candidarsi alle primarie, lo stesso Gennaro Migliore che alla fine ha rotto gli indugi e si è candidato, Marco Di Lello del Pse e Nello Di Nardo di Italia dei Valori.
Tutto sembra procedere verso le primarie di coalizione, ma c’è un ma e si chiama Ncd, che ancora non ha sciolto le riserve, se appoggiare il candidato di centro sinistra o candidarsi con Caldoro. Il problema non è da poco, visto che Alfano e i suoi uomini sono poco propensi, se non avversi alle primarie. Del resto la tendenza è quella di assecondare la linea nazionale del partito e quindi suggellare anche a livello locale l’alleanza con il Pd. Anche perché l’Ncd si troverebbe in enorme difficoltà a dover difendere a Roma il Governo e a livello locale Caldoro, non che non sia mai capitato, ma i mal di pancia nello scegliere con chi andare non sono pochi e il partito in Campania è molto spaccato. Intanto Ncd non vuole le primarie, né di partito né di coalizione. Pare sia tutto rimandato a lunedì, quando Alfano e Renzi si incontreranno per parlare proprio della Campania e il ministro degli interni ha intenzione di chiedere al premier un candidato che non passi per le primarie ma che sia condiviso. E chissà se sono ancora dell’idea che non debba essere per forza un politico. Si pensa piuttosto a un giornalista che conosce molto bene i problemi della città, del resto il nome di Mario Orfeo era già uscito tra la rosa dei candidabili anche se l’indiscrezione era stata subito smentita.