“A breve il Teatro Stabile comunica la prossima stagione e la propria candidatura a teatro nazionale. Ovviamente c’è un consiglio di amministrazione nei prossimi giorni, e se darà il via, il 3 giugno faremo l’annuncio ufficiale”. Lo spera da tempo Luca De Fusco e lo ha annunciato al VELINO, pare dunque sia prossima la possibilità di entrare a fare parte dei lirici italiani. Il regista ha poi commentato l’arrivo di Sophia Loren a Napoli il 27 maggio per presentare il mediometraggio in cui è diretta dal figlio: “La Loren al Mercadante? Sarebbe la prima volta. Siamo molto contenti che gli organizzatori abbiano scelto per la proiezione questo teatro, anche perché il testo da cui è tratto il film è un monologo teatrale e il Mercadante è la morte sua”. Il direttore artistico del Napoli Teatro Festival Italia, che partirà il 6 fino al 22 giugno, è soddisfatto anche e soprattutto sui primi riscontri in seguito alla presentazione degli spettacoli: “Sono stati già venduti i due terzi dei biglietti, questo è un bellissimo risultato. Per quest’anno abbiamo aumentato il numero degli spettacoli – ha spiegato – ce ne sono circa 30. L’altra novità assoluta invece riguarda i focus”.
In particolare ci sarà una grande attenzione su Checov con 6 spettacoli tratti dalle sue opere, spettacoli di danza internazionale, due spettacoli su Eduardo in occasione del trentennale della sua morte, un altro focus molto interessante che prende ispirazione dalla letteratura infantile e impegnati negli spettacoli anche tanti giovani registi anche napoletani. “Su Eduardo vedremo Marco Sciaccaluga che porta in scena il Sindaco del Rione Sanità. Sia inteso non vedremo sul palco lo spettacolo tradizionale cui siamo abituati – ha sottolineato De Fusco – grazie al Teatro Stabile di Genova, un teatro d’arte glorioso, vedremo un Eduardo più legato ai nostri tempi, che rappresenta una realtà con distacco e lucidità”.
Per i problemi che riguardano il Festival De Fusco è cristallino: “Lentezza dei fondi, ne abbiamo a sufficienza, ma vorremmo essere più puntuali nei pagamenti. Come più volte ho avuto modo di dire – ha continuato il direttore artistico – la Regione per il festival è stata geniale, utilizzando i fondi europei per fare spettacolo, ha permesso di creare sviluppo. La gente esce di casa, viene a teatro, va fuori cena, anche questa è economia”. Infine un appello di De Fusco: “Se me lo permette vorrei rivolgermi al pubblico – ha concluso – raccomando di non perdersi il Cecov in lingua originale, con i sottotitoli: solo così non si perde la magia e il talento degli attori russi”.