di SIMONA D’ALBORA
Tra un po’ lo scheletro di Vicienz a Mmare sarà solo un ricordo. Nei prossimi giorni infatti partiranno gli atti per l’esproprio dei proprietari, dopo di che nel 2016 si provvederà all’abbattimento dell’ecomostro. Nonostante più volte il sindaco abbia dichiarato di voler abbattere la struttura, l’amministrazione comunale si è trovata per anni di fronte a un contenzioso giudiziario che solo adesso sembra si stia per risolvere.
GLI ANNI D’ORO DEL VICIENZ A MMARE
Nel cinema italiano ha fatto da sfondo alla tormentata storia di Yvonne Sanson e Amedeo Nazzari in “Catene”, un film del dopoguerra che inaugurò il filone strappalacrime molto di moda in quegli anni. Proprio dalla terrazza di Vicienz a Mmare si consuma una delle scene clou del triangolo amoroso che è alla base dell’intreccio della storia. Il film, che all’epoca non ebbe un successo di critica ma di pubblico, oggi è segnalato tra i cento film italiani da salvare, e persino Tornatore in una scena di Nuovo Cinema Paradiso ne farà una citazione, mentre di Vicienz a Mmare rimane un mostruoso scheletro che da circa 40 anni deturpa uno dei lungomari più belli d’Italia: quello di via Napoli a Pozzuoli. Quello che era un ristorante frequentato da attori, registi artisti, oggi si erge come un gigantesco ecomostro sotto la collina di Rione Terra, uno dei luoghi più affascinanti della cittadina flegrea.
VIA NAPOLI
Via Napoli ha conosciuto una fase nerissima dopo il terremoto degli anni ’80 e il conseguente bradisismo che ha portato gli abitanti ad allontanarsi da quei luoghi per poi ritornarci qualche decennio dopo, in seguito alla riqualificazione del lungomare.
L’ECOMOSTRO
In tutti quegli anni, quello che resta di Vicienz a Mmare è lo scheletro imponente che si allunga minaccioso fino al mare e che ha fatto discutere circa il suo futuro, sovrintendenze, architetti e Comune di Pozzuoli. Da un lato, infatti, i nostalgici di un ristorante che ha fatto epoca vorrebbero che venissero abbattute le metrature abusive per trasformare la struttura in un museo del bradisismo, uno dei fenomeni che più di altri ha influenzato ogni aspetto della vita di Pozzuoli, o in un grande acquario, a simboleggiare lo stretto rapporto tra mare e terra. Da un lato il Comune e il sindaco Vincenzo Figliolia che vogliono abbattere la struttura per completare quel progetto di riqualificazione che l’amministrazione comunale sta portando avanti da anni.
PROGRAMMA PIU EUROPA
Nel 2013, infatti, il comune di Pozzuoli e la Regione Campania sottoscrivono un accordo di programma per l’attuazione del Programma PIU Europa per complessivi 24,7 milioni di euro. Si tratta di progetti finanziati per 20,2 milioni di euro dalla Regione Campania e per 4,5 milioni di euro dal Comune di Pozzuoli in regime di cofinanziamento. “Con la firma dell’accordo di oggi insieme alla Regione Campania completiamo un percorso cominciato nel 2008 e che, per le note vicende politiche di Pozzuoli, si era arenato. In quattro mesi abbiamo recuperato il tempo perduto, che ci ha consentito di approvare i progetti esecutivi e di firmare l’Accordo di Programma – dichiarava il primo cittadino di Pozzuoli all’indomani della firma dell’accordo – Quest’atto ora dovrà essere concretizzato con opere per la collettività e per il miglioramento della vivibilità cittadina. Dopo il periodo di progettazione, il compito più importante spetterà alla nostra amministrazione comunale con l’obbligo di aprire i cantieri e terminare gli interventi entro il dicembre 2015. Saremo particolarmente vigili, insieme alle istituzioni regionale e comunitaria, per garantire il rispetto dei tempi perché ce lo chiedono i cittadini di Pozzuoli e i tecnici della Ue. L’Europa, infatti, ha previsto una premialità per i Comuni che completeranno per tempo i lavori del PIU Europa. La zona del centro storico, dal lungomare di via Napoli ad Arco Felice passando per il Rione Terra, cambierà volto. Con la firma di oggi si rafforza il proficuo dialogo istituzionale tra Comune di Pozzuoli e Regione Campania per lavorare in sinergia per il bene della nostra città.”
Tra gli interventi ammessi dall’Unione Europea anche la riqualificazione dell’area sulla quale sorge lo scheletro dell’ecomostro di Vicienzo a Mmare. Anche se proprio quest’ultimo aveva dato non pochi grattacapi all’amministrazione comunale per via dei contenziosi giudiziari con i proprietari delle licenze, contenziosi che fino ad oggi avrebbero compromesso la risoluzione veloce dell’abbattimento della struttura.
ENTRO UN ANNO L’ABBATTIMENTO
È di questi giorni, però, la notizia, un po’ in ritardo sui tempi previsti da Figliolia, che più volte ha dichiarato di voler abbattere l’immenso manufatto: a breve, come già anticipato, partiranno gli atti per l’esproprio e poi verrà indetta la gara per l’abbattimento dell’ecomostro. Entro un anno dunque, il lungomare di Pozzuoli sarà liberato.