Mille euro all’anno. È l’ennesimo caso di mal retribuzione nel mondo della cultura e, questa volta, la notizia arriva direttamente dalla Sardegna. Qualche giorno fa, infatti, sul portale sardiniapost.it compare una news curiosa che, di primo acchito, fa pensare alla classica “bufala” del web. Purtroppo, invece, è tutto confermato. Siamo a San Sperate, cittadina in provincia di Cagliari, divenuta famosa nel mondo per la grande vena artistica che, dal 1968, l’ha resa un museo a cielo aperto nel quale sono ospitati murales, monumenti e sculture. Di recente, una comunicazione da parte del Comune annuncia la ricerca di una figura qualificata a cui affidare la direzione e la cura del Museo della Terra Cruda. Cinque anni di contratto rinnovabili eventualmente per altri cinque, un ruolo di grande responsabilità per gli appassionati di arte e beni culturali che aspirano a dirigere un museo.
C’è solo un “piccolo particolare” che lascia basiti: la retribuzione stabilita con delibera della Giunta comunale n. 21 del 27 febbraio 2014 è di mille euro lordi all’anno. Tradotto, il prossimo direttore del Museo guadagnerà circa 4 euro al giorno, non avrà diritto al rimborso spese per gli spostamenti, le telefonate di lavoro, ecc.
Ecco quanto vale la cultura in Italia, un Paese dove passione, studi e impegno per l’immenso patrimonio artistico della nostra terra non contano nulla, o quasi, soprattutto quando si parla di Musei statali. Qui, la figura di un direttore è paragonabile a quella di un normale funzionario, pertanto lo stipendio percepito va dai 1.500 ai 1.800 euro mensili.
Clamorosa la vicenda di Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, che qualche anno fa ha reso noto il suo reddito mensile: 1.890 euro per dirigere un museo che tutto il mondo ci invidia.
Il direttore della National Gallery di Londra, tanto per fare un esempio, percepisce uno stipendio nove volte superiore. Perfino la Spagna ci doppia, con i 60 mila euro l’anno per un direttore di museo. Molto diversa, invece, la retribuzione per chi dirige musei pubblici non statali, spesso fondazioni di diritto privato, nelle quali gli stipendi sono decisamente superiori a quelli di Natali e colleghi: Cristiana Collu, neodirettrice del Mart di Rovereto, percepisce circa 130 mila euro lordi l’anno. Tutto ciò è sintomo di un grande problema culturale del nostro Paese, dove lo Stato non sa (o non vuole) valorizzare il patrimonio culturale. Ecco perché si verificano casi come quello di San Sperate. Questo Museo non sarà certo il Louvre, ma quattro euro al giorno per un direttore sembrano proprio una grande presa in giro e svalutano anni di studi, passione e crescita professionale.