II governo prende tempo sul salvataggio della Banca Popolare di Bari, ma serve fare in fretta. Il consiglio dei ministri che si è tenuto venerdì in tarda serata non è riuscito ad approvare il decreto legge che autorizza la ricapitalizzazione del Mediocredito centrale, che dovrebbe entrare assieme al Fondo interbancario per la tutela dei depositi nel capitale della banca pugliese al fine di rafforzarla. Si vedrà se oggi o al più tardi domani, il decreto legge vedrà la luce: le indiscrezioni parlano di un provvedimento che metta sul tavolo circa 1 miliardo, da destinare alla popolare barese tramite Invitalia, società che controlla Mediocredito. Venerdì sera il consiglio si è limitato ad esprimere la determinazione ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire la tutela degli interessi dei risparmiatori e a rafforzare il sistema creditizio a beneficio del sistema produttivo del Sud, «in maniera compatibile con le azioni di responsabilità volte ad accertare le ragioni che hanno condotto al commissariamento della banca», disposto da Bankitalia venerdì. E Luigi Di Maio, sul caso Popolare di Bari, afferma: «Se una banca fallisce non è colpa dei risparmiatori. La solidità del sistema è fondamentale, ma se ci sono manager che hanno prestato soldi allo scoperto, devono pagare. Il tempo del silenzio è finito».