Finisce in bolla di sapone la ”battuta di caccia” organizzata per accalappiare i cani randagi degli Scavi di Pompei (NAPOLI). Questa mattina gli operatori incaricati dall’Asl NAPOLI 3 Sud si sono presentati alle ore 6 davanti agli ingressi del sito archeologico ma non hanno trovato nemmeno uno degli animali sotto accusa.
L’informazione in possesso degli accalappiacani era che i cani uscissero dagli scavi nel pomeriggio per rientrare ogni mattina. Il piano, quindi, era quello di bloccare i cani prima che facessero ingresso nel sito archeologico. Ma, non avendo trovato nessuna dei cani segnalati, gli accalappiacani sono tornati alla loro sede con i furgoni vuoti e l’operazione, secondo fonti del Comune di Pompei, e’ stata rinviata a data da destinarsi.
Quanto all’ingresso di cani al seguito dei visitatori, la Soprintendenza stabilisce che e’ possibile portare un cane di piccola taglia rigorosamente al guinzaglio. Nei giorni scorsi, pero’, proprio uno di questi cani al guinzaglio e’ stato aggredito dai randagi che vivono all’interno degli Scavi e ora si pone il problema se continuare a consentire l’ingresso dei visitatori accompagnati dai cani, onde evitare nuove aggressioni tra gli animali.