Con un semplice “touch” Pompei si trasforma in realtà virtuale grazie all’applicazione “Pompei touch” studiata per smartphone e tablet. Per dar vita all’app sono state fotografate sedici location, tra le più celebri e visitate nell’antica città vesuviana sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79: dal foro alla Casa del Menandro, fino alle Terme Stabiane, l’anfiteatro e la basilica. All’immagine è stata poi direttamente applicata una ricostruzione tridimensionale dell’edificio o strada rappresentata, così come doveva apparire nel primo secolo. Una volta scattata la foto si può anche ricostruire parzialmente, separando l’area originale da quella renderizzata.
A crearla, con un anno di lavoro, Raffaele Gentiluomo, esperto di animazioni 3d e specializzato proprio nelle ricostruzioni grafiche legate ai beni culturali. “Ogni area ritratta nell’app – spiega – è stata rifatta in scala, con il supporto di archeologi dell’area vesuviana”. Anche per questo Pompei touch, disponibile sia in italiano che inglese, è spesso scaricata anche da alcune guide autorizzate, che mostrano da un tablet l’immagine fedele di un sito archeologico, così come doveva apparire agli antichi pompeiani.