Termina, dopo un anno di restauro, il cantiere che ha interessato la Casa del Criptoportico a Pompei. Dopo essere stato aperto in totale per 380 giorni, con un ritardo di soli 10 giorni rispetto ai tempi indicati dal bando, venerdì 28 febbraio si conclude il primo intervento previsto nel “Grande progetto Pompei”. La Casa del Criptoportico è ubicata nell’Insula 6 della Regio I, con ingresso principale da Via dell’Abbondanza al civico 2. Fu portata in lu
ce a più riprese, tra il 1911 e il 1914 nel corso degli scavi diretti da Vittorio Spinazzola, e tra il 1927 e il 1930 sotto la direzione di Amedeo Maiuri. Edificata nel III secolo a.C., la domus arrivò a comprendere, nel II secolo a.C., anche gli ambienti della vicina Casa del Sacello Iliaco, mentre dopo il terremoto del 62 le due abitazioni, del tipo ad atrio e peristilio, tornarono a essere divise e indipendenti.
La denominazione moderna della casa deriva dalla presenza, lungo tre lati del giardino quadrangolare che si apriva a sud, di un criptoportico fenestrato, ovvero un portico sotterraneo, sul quale si affacciavano una stanza di soggiorno (oecus) e quattro ambienti termali (apodyterium, frigidarium, tepidarium ecalidarium, quest’ultimo preceduto da un praefurnium). Coperto da volte a botte e a crociera, il criptoportico e l’oecus presentavano lungo le pareti un ciclo pittorico ispirato agli episodi dell’Iliade, che costituisce uno dei più pregevoli esempi di pittura pompeiana di II stile finale (età augustea). Gli interventi progettati di restauro architettonico e strutturale della Casa del Criptoportico si sono articolati in tre fasi principali: Il consolidamento e restauro delle strutture della domus, con interventi di conservazione sulle murature e sulle volte, sostituzione degli architravi più degradati, integrale sostituzione delle attuali coperture e realizzazione di ulteriori tettoie, al fine di aumentare la superficie protetta. Recupero della volumetria originaria tramite la restituzione di parte della configurazione architettonica, riproponendo in legno lamellare la volta a botte del praefurnium e la volta a crociera del calidarium negli ambienti termali ipogeici. E infine la realizzazione di una passerella in legno per il percorso di visita che consentirà una visione dall’alto degli ambienti ipogeici e delle relative superfici decorate.