“Con le ultime incredibili vicende di Pompei, non escludiamo che la Cina potrebbe sorpassare prossimamente l’Italia per numero di siti riconosciuti dall’Unesco. Ovviamente ci auguriamo che questo non accada ma la somma di notizie negative che hanno riguardato il nostro Paese consciamente o inconsciamente potrebbero influire sulle scelte dei membri della commissione”. Lo ha dichiarato Giovani Puglisi, presidente della Commissione Italiana per l’Unesco, intervistato questa mattina da Klaus Davi per il programma KlausCondicio, visibile su YouTube al link
http://youtu.be/MIzMzvZH2hc.
“Noi siamo ancora per un soffio il Paese con il maggior numero di siti riconosciuti, ne abbiamo 50, la Cina è subito alle calcagna con 47, il sorpasso non è più da escludere – spiega il Rettore dello Iulm di Milano, che prosegue ammonendo – La vicenda di Pompei è stata solo l’ultima di una lunga serie di inefficienze, incurie, irresponsabilità, cialtronaggine e pigrizia politica. Un cocktail micidiale che colpisce gli italiani per bene“. Sarebbe solo colpa di Pompei? “Non solo. Vogliamo parlare dell’immagine di Roma? Di mafia capitale? Dei vigili fannulloni? Degli autisti napoletani? Della ndrangheta nell’Expo? Uno stillicidio di notizie che hanno precipitato nuovamente l’immagine del nostro Paese nella melma più densa”. E alla domanda: “cosa dovrebbe fare la politica?”, il dottor Puglisi ha risposto: “Un’unica cosa, una seria legge anticorruzione che veramente estrometta mafiosi corrotti dagli appalti e che sia rigorosa una volta per tutte. Non un annuncio, ma una vera legge. Non bisogna rinunciare alle grandi opere, ma alla corruzione”.