“Se oggi a rubare un affresco di Pompei dalla domus di Nettuno, in una zona degli scavi ampiamente devastata dal degrado, sono stati dei ladri ‘tombaroli’, quotidianamente, per incuria ed abbandono, vengono ‘rubate’ senza possibilita’ di recupero molte parti del ricco patrimonio archeologico pompeiano”. Lo ha dichiarato in una nota Antonio Irlando, dell’Osservatorio patrimonio culturale. “Sempre nella stessa Regio V – ha aggiunto – dove nell’insula 5 si e’ scoperta nei giorni scorsi la sparizione di una parte dell’affresco che raffigura la dea Artemide in compagnia del dio Apollo, sono documentate ed addirittura visibili tracce avanzate di devastazione di affreschi, murature, mosaici ed altri apparati decorativi. Per dare l’idea di quale sia lo stato di degrado in questa parte di Pompei, va ricordato che poco piu’ avanti dal luogo della sparizione, nella stessa Regio VI, lungo il vicolo di Mercurio, vi e’ la casa dei Vettii, chiusa inspiegabilmente da oltre 11 anni per lavori di restauro iniziati e stranamente mai completati, lasciando la domus in un preoccupante abbandono, come gia’ ammonito anche dagli ispettori Unesco”.
E’ durissima la denuncia di Irlando che ha spiegato l’importanza della “casa dei Vettii”:Fino a quando era aperta al pubblico risultava la piu’ visitata dai pubblico e’ ritenuta una delle piu’ belle di Pompei, di cui erano proprietari ricchi commercianti pompeiani”. Irlando membro dell’Osservatorio pompeiano ha poi concluso: “L’episodio della sparizione dell’affresco dalla casa di Nettuno – ha ribadito – puo’ essere classificato nella categoria dei ‘crolli pompeiani’, dove pero’ a crollare non e’ un prezioso muro di pietre, ma la piu’ preziosa reputazione dell’Italia, ancora una volta additata come incapace di evitare furti e devastazioni di elementi identitari del preziosissimo patrimonio archeologico italiano”.