È caos nei partiti in vista delle prossime amministrative. In Puglia, Forza Italia conferma la candidatura di Adriana Poli Bortone, incassa il sì della Lega e chiede a Raffaele Fitto di allinearsi, cedendo sul nome di Francesco Schittulli. «Mantengo i patti con Berlusconi», dice al Corriere il segretario del Carroccio Matteo Salvini, «ma dopo il voto il centrodestra ripartirà su basi del tutto diverse». Nel Pd si moltiplicano gli imbarazzi di fronte a molti potentati locali: dalla Campania fino ad Agrigento dove a vincere le primarie è stato un candidato vicino a Forza Italia.
Per non tirare troppo la corda con Berlusconi, Salvini accetta di sostenere la candidata del Cav in Puglia, Adriana Poli BortoBortone. E dunque, supera le obiezioni dei suoi, che all’inizio erano assai contrari. In effetti non è così semplice spiegare a un leghista, specie del Nord, le ragioni per cui la Lega vuole eleggere l’ex sindaco di Lecce ed ex ministro dell’Agricoltura: persona stimata (nonostante qualche inchiesta giudiziaria) ma non proprio simbolo del nuovo, visto che sulla scena pugliese brilla ormai da mezzo secolo. Però Salvini ragiona su larga scala, da politico navigato. E accetta un piccolo sacrificio nel tacco dello Stivale (dove il Carroccio non sfonderebbe comunque) se ciò potrà aiutarlo altrove.
Guai in vista per Alfano: nell’Ncd in Liguria volano gli stracci. Le ultime bordate non le tirano due «signor nessuno» ma addirittura il responsabile regionale del partito, Gigi Zoboli, e il coordinatore genovese, Oriana Cipparoli. Casus belli è l’appoggio dell’ Ncd alla piddina Raffaella Paita. «Ma come? Ma noi non siamo di centrodestra?», si chiedono i due furenti. Così, il coordinatore regionale prende carta e pennae invia una mail al vetriolo ad Angelino, al coordinatore nazionale Quagliariello e a tutti i parlamentari. Il suo grido di dolore fa rumore: «Apprendo dalla stampa che l’accordo romano (con la candidata del Pd Paita) c’è già. Grandi cerimonieri Gaetano Quagliariello per Ncd e Lorenzo Cesa per l’Udc», scrive Zoboli che poi attacca: «Non mi soffermo al momento sul merito di tale accordo, che brilla per non essere basato su alcun confronto e contenuto programmatico… Devo e voglio denunciare la gravissima scorrettezza del metodo sin qui seguito, un metodo che non ha mai ascoltato e coinvolto la base ligure del nostro partito. È un metodo verticistico, in spregio del territorio, e fuori da ogni regola democratica».
Lo «stallo» sul nome di Adriana Poli Bortone è ufficialmente superato. Il giorno dopo la richiesta di una sua discesa in campo da parte di Forza Italia, l’ex sindaco di Lecce scioglie le riserve e dice sì. Poli Bortone si trova a un convegno sulla xylella – il batterio patogeno che sta infettando milioni di piante d’ulivo – organizzato da «miss preferenze» Federica De Benedetto, quando le squilla il telefono. E’ Silvio Berlusconi che le comunica ufficialmente l’appoggio concesso dalla Lega. A quel punto lei accetta come candidato super partes. «Mi fa davvero piacere che sia arrivata questa convergenza» spiega al Giornale . «Credo che da qui la nuova Lega possa aprire un serio discorso anche con il Mezzogiorno d’Italia. Si tratta di un esperimento importante per il Sud. Mi auguro che anche Fratelli d’Italia a questo punto mi stia vicino».