Il premio dedicato alla poetessa magnogreca Nosside di Locri (che ha sinora coinvolto poeti di 97 stati di tutti i continenti e oltre 120 lingue) concluderà il suo suggestivo trentesimo viaggio mondiale nel museo archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria il 28 novembre 2014 alle 18. L’italiano Michele Carilli e la brasiliana Cassia Janeiro sono i vincitori assoluti. Li affiancano tre menzionati speciali: la greca Kaliope Aroniada, il messicano Sixto Cabrera González e il colombiano Fredy Romeiro Campo Chicangana. Ci sono, poi, 10 menzionati straordinari (5 europa, 3 america, 1 africa e 1 asia); 29 menzionati particolari; menzionati e segnalati.
Il prof. Pasquale Amato, Presidente Fondatore del Nosside, ne ha dato l’annuncio nel corso della Conferenza Stampa tenuta nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria assieme al Rettore Prof. Salvatore Berlingò, presenti il Vescovo Greco-Ortodosso di Antiochia Elias Toumeh e il Pro-Rettore prof. Antonino Zumbo: il XXX Premio Mondiale di Poesia Nosside si concluderà nello splendido Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria il 28 novembre 2014 alle sei della sera (ore 18,00) nella Piazza Pirri, attigua alla Sala dei Bronzi di Riace e dei Bronzi di Porticello.
” Al giro di boa dei suoi 30 anni di storia non poteva esserci una chiusura più prestigiosa e più coerente alle proprie radici culturali per il Progetto intitolato a Nosside, la poetessa locrese della Magna Grecia. Il Premio ha raggiunto il numero di 97 Stati di tutti i continenti e superato 120 lingue. Sono cifre straordinarie per l’unico Progetto Culturale senza frontiere di lingue e di culture, aperto a tutte le forme di comunicazione e a tutte le tematiche. Risultati ancor più eccezionali se si considera che il Nosside ha scelto negli ultimi anni di reggersi esclusivamente sull’impegno esclusivo del volontariato e su esigue risorse ricavate da piccole donazioni. Eppure è riuscito a rompere gradualmente sempre più le barriere dei pregiudizi e degli odi che serpeggiano nel pianeta e sfociano spesso in terrorismi e guerre”.
E’ iniziato così il commento del prof. Amato, Presidente del progetto nato a Reggio Calabria e che continua ad avere la mente e l’anima nella Città del Bergamotto, con le sue eccellenze tra cui il Lungomare e il Museo Archeologico. Un Progetto che vive nel mondo diffondendo il nome della poetessa locrese Nosside, il logo del futurista reggino Umberto Boccioni e la creazione artistica dell’orafo crotonese Gerardo Sacco.
Il Grande Evento Finale concluderà il “Viaggio 2014″ che ha coinvolto città di tre continenti (Europa, America e Africa). Sarà aperto dalla Dott.ssa Simonetta Bonomi, Soprintendente Archeologica della Calabria, e sarà condotto dal Presidente del Premio Pasquale Amato. Parteciperanno Poeti e Membri della Giuria – Università per Stranieri “Dante Alighieri” Rc, AVIS Rc, UIL Rc, CIS Calabria, Pasticceria “La Mimosa”, Donatori E Partners.
Le poesie dei Premiati saranno interpretate in italiano dall’attrice reggina Daniela Marra accompagnata dai commenti musicali alla chitarra diRuben Pennestrì, che eseguirà anche il Preludio. Saranno proiettate le poesie in video ed eseguite le canzoni dei maggiori Premiati. Ospiti Speciali saranno Gerardo Sacco e il duo caraibico “Melt in Motherland”. L’orafo crotonese consegnerà ai Vincitori Assoluti la sua preziosa rielaborazione in argento del logo del Premio ispirato a un’opera del reggino Boccioni. Il duo della Martinica e Guadalupe composto da Gerald Toto eNefta Poetry eseguirà un brano tratto dal proprio Concerto in Tour a Reggio e provincia nei giorni successivi.
Amato ha aggiunto: “basta scorrere l’elenco dei Premiati del 2014 nelle varie Categorie (in ciascuna di esse i poeti sono a pari merito e disposti in ordine alfabetico) per toccare con mano il caso eccezionale del Nosside. Cominciamo dai due Vincitori Assoluti: l’Italiano Michele Carilli e la brasiliana Cassia Janeiro. Carilli si è affermato con la Poesia in Musica “Angelina” (con musica di Rosario Canale e la suggestiva interpretazione di Mimmo Martino, leader dei Mattanza), una struggente rievocazione in dialetto reggino-siciliano di un tragico evento avvenuto il 3 gennaio 1862 a Castellamare del Golfo (Trapani): la fucilazione di una bambina, Angelina Romano, come brigantessa. La Janeiro è stata la prima brasiliana che ha conquistato (tra tanti riconoscimenti a suoi connazionali negli anni passati e in questa edizione) la vetta più alta del Nosside, con una composizione scritta in cui si pone il quesito su quale funzione possa svolgere la poesia in un pianeta percorso da una profonda crisi di valori – oltre che economica – e sconvolto da ingiustizie sociali, terrorismi e guerre”.
Seguono, nella categoria delle Menzioni Speciali, tre opere scritte “che rappresentano – ha sottolineato Amato esaltando il ruolo encomiabile della Giuria Internazionale presieduta dal prof. Giuseppe Amoroso – un intreccio affascinante di lingue e culture che hanno segnato il cammino storico dell’umanità”: la poesia “Getto in esplosione” della greca Kaliope Aroniada; “Tragitto” del messicano Sixto Cabrera González nella lingua Nahuatl del popolo azteco; “Una manciata di terra” del colombiano Fredy Romeyro Campo Chicangana nella Lingua Quechua degli Incas.
Continuando, si incontrano le 10 composizioni dei Menzionati Straordinari, 5 dell’Europa (Italia e Portogallo), 3 delle Americhe (Cuba, Messico e Argentina), una dell’Africa (Mozambico) e una dell’Asia (Libano); le 29 Menzioni Particolari (11 dall’Europa, 13 dalle Americhe, 3 dall’Africa e 2 dall’Asia); Menzionati e Segnalati di tutti i Continenti in una babele di lingue e di culture soprattutto scritte, ma anche in video e in musica.
In sostanza, nel Nosside Lingue e culture sono veramente senza confini, dalle cinque Lingue Ufficiali del Premio (Italiano, Inglese, Spagnolo, Portoghese e Francese) alCinese, dall’Arabo all’Indiano, dal Polacco al Mongolo, dal Montenegrino al Nepali, dal Greco dell’Aspromonte al Mapudungun dei Mapuche del Cile, dal Sardo Logudorese al Guaraní del Paraguay, dal Galiziano della Spagna al Bengali e dalle innumerevoli lingue africane (tra cui il Changana del Mozambico, lo Shona dello Zimbabwe, il Wolof del Senegal) alla lingua aborigena Wiradjuri dell’Australia.