Nessun candidato sindaco, nessuna lista presentata, anche questa volta Istituzioni e politica sembrano essersi dimenticati di lei. Platì, un comune in provincia di Reggio Calabria di poco più di 3700 anime, che dal 2003 ad oggi è stato sciolto già tre volte per infiltrazioni mafiose e che ha visto due sindaci trucidati. L’anno scorso l’unico candidato era Francesco Mittiga, già sindaco nel 2005, quando il comune fu sciolto per infiltrazioni mafiose, non ha raggiunto il quorum e si è proceduto a un nuovo commissariamento. Quest’anno, i partiti avevano dimenticato di presentare le liste, o avevano lasciato scadere i termini per la presentazione e così la storia di una paese abbandonato a un commissario straordinario sembra ripetersi all’infinito. Eppure Platì, a parte l’uccisione di ben due sindaci, è un paese che quasi mai balza agli onori della cronaca nera e la spiegazione è nella sua stessa storia: fra gli anni ’70 e gli anni ’80, le famiglie nobili e borghesi del paese furono costrette dai locali ad abbandonare il centro, consegnandolo alle famiglie appartenenti alle cosche della Ndrangheta calabrese che tutt’oggi vi abitano. Ma il Pd ha deciso, comunque fuori tempo massimo, di presentare una lista con un candidato sindaco. Inizialmente si era puntato sul segretario Regionale Giuseppe Magorno, ma alla fine la scelta è caduta su Anna Rita Leonardi dirigente regionale calabrese del Pd e membro del direttivo. Fuori tempo massimo, perché la stessa Leonardi non nasconde le colpe nemmeno del suo partito: “Ci sono errori commessi anche da noi e non da oggi, ma risalgono ad anni di disinteresse totale” dichiara questa giovane donna che non si da per vinta.
Qual è la situazione?
“Ho incontrato Renzi a Salerno l’altro giorno, l’idea è quella di chiedere di non aspettare il 2016 ma di istituire una tornata elettorale speciale. Tra questa settimana e quella post elezioni del 31 Maggio, vedrò Renzi per chiedere elezioni straordinarie per Platí, l’importante è che non si abbassino i riflettori su questa vicenda, spero tanto che ci si renda conto che in una situazione straordinaria servono misure straordinarie, altrimenti è tutto inutile, tra qualche mese lo scenario potrebbe essere cambiato e l’attenzione andata persa. Non disperdiamo gli sforzi che stiamo facendo.”
Lei è giovane, come mai ha deciso di candidarsi?
“Il senso del mio impegno è provocatorio per il 50 per cento, è rivolto a stimolare i cittadini a trovare un candidato all’interno della città. Se non dovesse succedere, ho già dato la mia disponibilità, chi fa politica deve essere al servizio del cittadino sempre.”
Come mai nessuno si vuole esporre, lei non ha paura?
“Voglio dire che io non ho paura e non sono un’eroina, faccio il mio dovere politico, lo faccio per il paese, come lo avrei fatto per qualsiasi altra città o paese, a maggior ragione per Platì che si trova nella mia terra. Quello che mi fa paura è che di fronte a quanto sta accadendo si rimane in silenzio, la paura è che se non si restituisce Platì ai cittadini c’è il rischio che soprattutto la rassegnazione e l’indifferenza a cui li condanniamo possano diventare terreno fertile per la criminalità. Ma ripeto, io non ho paura, la maggioranza dei cittadini sono bravissime persone, non esiste un luogo dove si concentrano tutti i cattivi del mondo. Il loro disinteresse è dovuto al disinteresse della politica nei loro confronti“.
Possibile che ad oggi le Istituzioni non si siano interessate al problema?
“In Calabria c’era una situazione particolare, Regione e Governo, che erano di destra non si sono interessate a Platì, poi Scopellitti è stato condannato e l’ente commissariato e questo ovviamente si e ripercosso su aree che hanno particolari problemi, ma non posso nemmeno assolvere il mio partito che non ha fatto nulla in questi anni. La conseguenza è stata una disaffezione alla politica, ed è questo il motivo per cui è necessario impegnarsi ora che i riflettori accesi e devo ringraziare il mio partito che mi sta appoggiando in questa battaglia. Ringrazio i vertici nazionali e Renzi che sta dimostrando il suo interesse verso Platì, ma ringrazio tutti i dirigenti che ogni giorno mi chiamano per sapere come vanno le cose e soprattutto perché hanno compreso che bisogna a tutti costi far capire che lo Stato è più forte”
Platì è un paese che offre ben poco, non ha un luogo di ritrovo e non ha circoli di partito…
“Il nostro impegno è anche questo, riportare la politica a Platì, riportare la vita cittadina, è inammissibile che non esista. Voglio, infatti, precisare che nessuno vuole andare a Platì a colonizzare niente, io sto intraprendendo un percorso con i cittadini. Devono essere loro in prima persona a impegnarsi e a interessarsi alla politica, il mio gesto serve solo a dare una scossa a loro, se infatti dovessero individuare un candidato a sindaco, io mi ritirerò, ben felice di avere dato loro una mano. Ripeto la stragrande maggioranza sono brave persone, devono solo ritrovare il coraggio, e soprattutto la fiducia nelle Istituzioni e nella politica”
A Platì manca l’acqua nelle case, c’è una frazione che non ha l’acquedotto e anche la condotta che portava l’acqua dalla Fiumara è fuori uso, gli abitanti sono costretti a usare dei trattori per trasportarla dalle fontane:
“Sì, una situazione incredibile, per un difetto idrogeologico non hanno l’acqua nelle case o la hanno a singhiozzo e anche per l’assenza della politica non si è potuto fare nulla. Qualcuno ha anche detto che siamo ai limiti dell’assurdo, che nel 2015 riusciamo a costruire pozzi in Africa e non si riesce a portare l’acqua nelle case di un paese italiano.”