Via libera dal Consiglio regionale della Campania alla legge contro l’abbandono e il rogo di rifiuti. Il disegno di legge “Misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi di rifiuti”, di iniziativa dell’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, è stato approvato all’unanimità. Nel dettaglio il Ddl prevede un Registro delle aree interessate da abbandono e roghi di rifiuti presso ciascun Comune della Campania, il Censimento dei siti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti da parte dei Comuni, misure urgenti per la raccolta, la messa in sicurezza la prevenzione dell’abbandono e del deposito incontrollato di rifiuti contenenti amianto, l’attività di sorveglianza ambientale volontaria. Per l’attuazione delle varie misure ci sono 5 milioni di euro di risorse interamente regionali. Soddisfazione da parte del Presidente del Consiglio regionale Paolo Romano: “La Regione Campania stanzia 5 milioni di euro per prevenire e contrastare l’illegalità su un territorio martoriato dai veleni e dalle incapacità politico-amministrative del passato, facendo il primo importante passo per un percorso virtuoso verso il ripristino della legalità, il risanamento del territorio e le bonifiche”. L’Assemblea ha approvato anche un emendamento, su iniziativa dell’assessore Fulvio Martusciello, sottoscritto dal consigliere Antonio Amato (Pd) e approvato all’unanimità dall’assemblea, che sancisce il divieto per 20 anni di stipulare contratti con la Regione Campania a carico delle aziende che abbiano commesso reati ambientali. È stato poi approvato all’unanimità anche un ordine del giorno, su iniziativa del consigliere Corrado Gabriele (Pse) che ha la finalità di garantire lo screening gratuito sulle “malattie ambientali” per le popolazioni dei territori interessati da abbandoni e roghi di rifiuti. In merito alla situazione in cui versa l’area denominata Terra dei fuochi è intervenuto anche il consigliere Pietro Foglia (Udc): “L’emergenza di questo territorio è l’illegalità ha evidenziato Foglia -, è l’avvelenamento dei territori ma anche di civiltà che va affrontata in maniera chiara anche perché oggi scendono in piazza quegli stessi movimenti che hanno contrastato ogni forma di soluzione del problema dei rifiuti, a cominciare dai termovalorizzatori”.