DI LAURA BERCIOUX
Il vento e l’eolico, il business e la criminalità organizzata. in Sicilia si intrecciano storie di mafia e di energia, di sindaci contro lo scempio ambientale delle installazione eoliche e di imprenditori che costruiscono, con nonchalance, mostri di cemento su spiagge incontaminate. L’eolico fa gola a molti in Sicilia: negli anni ’90, il giovane elettricista di Alcamo, Vito Nicastri, fiuta l’affare e inizia la sua corsa da imprenditore fino a diventare “il re del vento” come racconta lo speciale di Carlo Puca e Gianluca Pipitone in Petrolio Rai Uno. (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a0bbd93b-3579-4d81-8b2f-81ec29776692.html) Poi l’arresto nel 2013 per truffa allo Stato: un miliardo e 500 milioni di euro. Nicastri aveva grandi capacità e abilità imprenditoriali: era “lo sviluppatore”, una figura che, individuato un sito adatto all’eolico, costruiva e rivendeva alle aziende e alle multinazionali. E agiva indisturbato sia in Sicilia che nel resto d’Italia, con la benedizione della mafia, poiché pare fosse vicino al boss Matteo Messina Denaro. La politica con leggi ad hoc, permette a Nicastri che costruisce il suo immenso impero fino a quando la Dia ha individuato questo flusso di denaro e le attività. Il vento in Sicilia, in alcune zone, soffia fortissimo e ce n’è “in abbondanza” come a Petrosino, cittadina tra tra Mazara del Vallo e Trapani ma il suo Sindaco, Gaspare Giacalone, non ci sta e dice no alle pale eoliche che vorrebbero installare azzerando un intero territorio, come se non ci fosse nessuno, come se gli uomini che lavorano le vigne e la terra e i pescatori, fossero fantasmi del passato. Gaspare Giacalone, manager a Londra, ritorna alla sua terra, a Petrosino, diventa Sindaco e comincia a trasformare la sua città con la sua Giunta e i cittadini.
Nello stesso giorno in cui avviene lo spoglio elettorale, scopre che qualcuno firma una concessione. Sindaco, cosa succede quel giorno?
“Era il giorno dei risultati dello spoglio elettorale, e mentre si aspettava l’esito sulla mia elezione, veniva firmata l’autorizzazione ad un imprenditore per costruire un stabilimento balneare in un’area a protezione speciale. Si trattava di uno stabilimento da costruire sulla spiaggia più importante di Petrosino, occupata da un privato. Quell’immobile fu poi smantellato dopo il sequestro e dopo una lunga battaglia, per abusivismo edilizio. Ma la notizia di qualche giorno fa riguarda un’altra operazione: la Magistratura ha sequestrato tutte le proprietà dello stesso imprenditore che possiede molti stabilimenti balneari, alberghi e ristoranti, per un valore di 100 milioni di euro e le accuse a lui rivolte sono di una colossale evasione e truffa ai danni dello Stato”.
L’eolico e il parco Off Shore rientrano nelle sue battaglie contro i disastri ambientali: a che punto siamo?
“Questo progetto del parco a mare non ci piace perchè è troppo vicino alla costa, appena 2 miglia e sarebbe un precedente storico ad una distanza così ravvicinata. Sarebbero molti i danni all’ambiente, al mare, alla pesca, ai meravigliosi fondali, ai reperti archeologici e al turismo. Il progetto presentato dalle Tozzi Renewable Energy, Tre SpA e Bbc Power, prevede 48 pale eoliche alte 150 metri di cui 90 in immersione, installate a due miglia dalla costa tra Capo Feto (Mazara) e Punta Biscione (Petrosino). Noi siamo per le energie alternative, per la produzione di energia per uso aziendale e domestico. In una Sicilia dove la mafia ha già messo le mani sull’eolico, a Petrosino vogliamo regole certe sulla produzione di energia. Ma la cosa più sconvolgente è che abbiamo già denunciato in conferenza di servizi che il progetto si basa su studi falsati”.
Come “falsati”?
“Hanno titolato “Parco off-shore a Mazara del Vallo” e condotto gli studi di impatto ambientale su Mazara. In realtà copre solo ed esclusivamente l’intero tratto di costa di Petrosino, come una barriera. Hanno scritto che Petrosino è disabitata e che la costa è abbandonata, invece noi siamo un comune a vocazione turistica. Per ora è tutto fermo al Ministero dell’ambiente e noi continueremo a vigilare e fare sentire forte la nostra voce perchè non si proceda con il progetto così com’è . Con tanta fatica, abbiamo recuperato il lungomare di Petrosino che, durante l’estate, vive il momento più importante grazie alla collaborazione di tanti giovani, associazioni e privati: le migliori risorse umane per promuovere il territorio, le produzioni locale, l’arte, la musica, il cinema, il teatro e la cultura con tante rassegne e manifestazioni. Noi puntiamo molto sul turismo e sulla crescita economica del nostro Comune”.