Il cielo si è squarciato e con un colpo di T.A.V. si sono aperte le nuvole, un raggio di sole illumina la terra popolata dagli avversari politici di questo governo, ormai paglierino e verde sbiadito. I fatti di cronaca politica, come l’autonomia differenziata regionale, il decreto sicurezza e quello bis tratteggiano il profilo null’affatto nazionale e democratico della Lega che resta e dimostra, oggi più che mai, di essere sempre rimasta Lega Nord e mai diventata partito nazionale, non guardando allo sviluppo della nazione ma al solo interesse di un circoscritto numero di nordisti. Di fatto espressione del suo indiscusso capo o capitano che l’ha fatta propria napoleonicamente mettendo nel sacco avversari e colleghi di partito. A questo va aggiunta l’innata capacità del Salvini di rendere di assoluto rilievo situazioni di secondo piano come ad esempio: l’immigrazione in luogo dell’emigrazione; il prima gli italiani in luogo di prima gli ultimi; le sanzioni a chi salva vite umane in mare in luogo di un premio. Così facendo Salvini dimostra grandi qualità di rappresentante di commercio, bravissimo a vendere immense quantità di ghiaccio agli esquimesi!
Mi è evidente che Salvini abbia costruito la Lega in base alla propria personalità e carattere. Allora il mio pensiero è andato al“L’insostenibile leggerezza dell’essere” ed a una frase famosa di Milan Kundera : “Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa dall’altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza.” …. ma non è che il nostro Salvini ha carenze affettive ???
Con questa affermazione mi sono comportato come lui, ho stravolto l’ordine delle cose e sto sorridendo, forse lo fate anche voi con me, ma su questi argomenti politici ci sarebbe molto poco da sorridere viste le conseguenze che queste leggi hanno sugli uomini.
Milan Kundera evocava una specie di schermo dietro cui nascondere la reale essenza della vita ovvero la pesantezza dell’esistenza stessa e Salvini ne ha preso spunto, ha creato una sorte di schermo, di fatto motivo di distrazione delle masse di elettori dalle vere e proprie difficoltà del paese. Lo schermo che è distrazione dalla realtà allontana l’elettore dalla propria coscienza e distogliendone lo sguardo lo affascina e lo fa gettare a capofitto in altre situazioni poi, passato lo stordimento dovuto all’affabulazione che lo schermo possiede, si ripiomba inesorabilmente nella realtà ci si accorge quanto sia amara.

Il pensiero ritorna poi a quel disastro chiamato autonomia differenziata regionale (come se non fossero bastati 160 anni di legnate al Sud!), il capitano con carenze affettive, progetta come distruggere definitivamente l’Italia e spezzarla in due, spazzando via quella flebile centenaria speranza di risollevarsi che i popoli del Sud hanno sempre nutrito e coccolato nel loro cuore e che ora vedono nuovamente inattesa per l’ennesima volta.
Riporto un paio di frasi che scriveva Antonio Gramsci ne “La questione meridionale” e mi permetto di reinterpretarla perché le reputo assolutamente sovrapponibili alla situazione attuale: “Il meridionalismo (nel libro: comunismo) è la loro civiltà, è il sistema di condizioni storiche nelle quali acquisteranno una personalità, una dignità, una cultura, per il quale diventeranno spirito creatore di progresso e bellezza. Ogni lavoro rivoluzionario meridionalista ha probabilità di buona riuscita solo in quanto si fonda sulle necessità della loro vita e sulle esigenze della loro cultura. Ciò è indispensabile comprendano i leaders del movimento proletario e socialista. Ed è necessario comprendano come urga il problema di dare a questa forza incoercibile della rivoluzione meridionalista la forma adeguata alla sua psicologia diffusa”. (Logicamente le parole in corsivo sono del grande segretario del Partito Comunista quelle in carattere normale e sottolineato sono da me aggiunte.)
Oggi nel panorama politico parlamentare manca un partito capace di dissetare le esigenze meridionali convogliando le aspettative di questi popoli, oggi ultimi.
Nella realtà invece esistono centinaia, forse migliaia, di gruppuscoli variegati: Neoborbonici, Meriodonalisti di destra di centro e di sinistra, Indipendentisti e così via, che hanno come caratteristica uniforme capi politici fermi nei loro intenti che cercano di indicare un percorso politico ed un seguito più o meno numeroso di seguaci, più o meno convinti o pervasi dal progetto politico sposato ma consapevoli di non vedere il meridione rappresentato in parlamento nelle sue esigenze. Però di fronte alle elezioni, non avendo un riferimento meridionalistico, tale impeto meridionalista si scioglie disorientato nelle solite scelte partitiche non essendoci un soggetto responsabile di tale progetto.
Sono convintissimo di questa situazione, le dimostrazioni di rabbia ed insofferenza che lo stesso Salvini affronta nel suo giro elettorale sulle spiagge ne sono la dimostrazione. Il momento è propizio alla nascita parlamentare del Partito del Sud, che purtroppo però avrebbe un ulteriore difficoltà se l’ex compagno Renzi decidesse di dare man forte ai 5S per l’approvazione della diminuzione dei parlamentari, perché già tra Senato e Camera c’è uno sbarramento variabile dal 2 al 20%, al quale si aggiungerebbe un ulteriore innalzamento di tale sbarramento, pari a circa un terzo, se si volesse approvare la legge di riforma costituzionale per la diminuzione dei parlamentari. Ulteriore danno sarebbe provocato dalla perdita di tempo verso le elezioni perché in questo caso regalerebbe almeno un anno di tempo a Salvini, periodo temporale immenso per la maggior parte dei votanti che dimenticherebbe questa situazione emotiva.
Pongo quindi l’attenzione di tutti i compagni sul modo di approcciarsi all’elettorato perché confezionando la proposta politica: Partito del Sud buona parte di quei seguaci degli innumerevoli gruppuscoli meridionalisti, a prescindere dalle indicazioni di voto che riceveranno, potranno finalmente riconoscersi, non tanto per il colore politico, (ahimè!), ma quanto per la fondante volontà di lavorare per risolvere la questione meridionale a loro a cuore, fornendo così a noi di sinistra l’opportunità di avvicinarli al nostro pensiero politico.
Il Partito del Sud IN QUESTO MOMENTO STORICO è il punto di forza della sinistra, è la scala reale massima per battere il giocatore di poker Salvini che punta a prendersi tutta la posta in gioco. Va anche sottolineato, ad ulteriore prova della spendibilità in fase elettorale del marchio Partito del Sud, che il programma e questo nostro essere di sinistra ci avvicina, con i dovuti distinguo specie in materia di diritti sessuali, ai postulati che la Chiesa Cattolica da sempre predica. E’ necessario quindi aiutare il Partito del Sud a nascere e segnerà la svolta nell’acquisizione del consenso politico dei prossimi anni, va solo posto come ariete nello sfondamento del muro del consenso elettorale del paese riscontrato alle europee. L’Italia ed il Meridione vogliono e si aspettano il Partito del Sud!
Il Partito del Sud è nella logica degli avvenimenti politici attuali!
Certamente il confezionare una nuova proposta politica dovrà essere fatta con l’intelligenza e la pacatezza che ai nostri leaders di sinistra non manca.
Il Partito del Sud è quindi indispensabile e sarebbe proprio l’alter ego della La Sinistra che contrasta e ribatte punto per punto il venditore di ghiaccio agli esquimesi: Salvini.

Massimo Cogliandro