Chi c’era, quel 23 novembre del 1980 ricorderà per sempre l’ora del terremoto. Trentacinque anni fa, alle 19. 34, per un minuto e mezzo, novanta interminabili secondi, un sisma colpì l’Irpinia — regione dell’Italia meridionale, oggi ricompresa nella provincia di Avellino — e la Basilicata con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania. Il terremoto ebbe una magnitudo di 6.9, pari a circa il decimo grado della scala Mercalli. Una delle più grandi tragedie del nostro Paese che Alberto Moravia così descrisse ne “Ho visto morire il Sud”: «A un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazioni, o meglio lo erano». I bambini  furono le principali vittime del dramma