Giornata del ricordo in Irpinia per le vittime del terremoto che il 23 novembre del 1980 semino’ morte e distruzione: quasi tremila morti, 9.000 feriti, 300mila senza tetto, 150mila abitazioni distrutte. Trentaquattro anni dopo l’evento che con una magnitudo 6.9 della scala Richter colpi’ soprattutto una vasta area compresa tra l’Alta Irpinia e la Basilicata, numerose le manifestazioni per ricordare quanto accadde alle 19.34 di quella domenica.
Il tempo ha placato le furenti polemiche sull’erogazione dei fondi per la ricostruzione delle case e per le risorse destinate allo sviluppo industriale: complessivamente, per i comuni colpiti di Campania, Basilicata e Puglia, sono stati stanziati quasi 30 miliardi di euro, secondo quanto pubblicato nel 2011 dalla Camera dei Deputati. Restano ancora “code” che riguardano le aree industriali della ex legge 219 e i fondi destinati ai Comuni: gli ultimi stanziamenti, assegnati nel 2006 e quelli previsti per l’annualita’ 2008, non sono mai stati effettivamente trasferiti.
Per quanto riguarda invece le zone industriali dove lavorano 3.275 addetti (venerdi’ prossimo, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi visitera’ la Ema di Morra De Sanctis), amministratori locali, sindacati, industriali e parlamentari hanno chiesto un incontro al vice ministro Claudio De Vincenti, che si terra’ la prossima settimana, per discutere di infrastrutture e, in riferimento a presenze imprenditoriali, come la Ferrero, la Zuegg e nel settore aerospaziale, la stessa Ema, della possibilita’ di politiche nazionali in grado di attrarre nuovi investimenti.