Zingaretti si avvia a vincere la consultazione tra gli iscritti. Del resto, che questo fosse l’esito più prevedibile si è capito quando due importanti amministratori locali, che erano stati al fianco di Renzi, hanno annunciato che avrebbero votato per il governatore del Lazio. Prima è stata la volta di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, poi di Stefano Bonaccini, potente presidente della giunta regionale dell’Emilia Romagna. Il presidente della Regione Lazio si attesta al 51,2 mentre Martina raggiunge il 31,8 per cento. Si tratta, è bene precisarlo, di dati ancora parziali, perché non hanno votato tutti i circoli, ma che sono già indicativi. Per i collaboratori di Martina, le cifre invece sono altre, ma anche loro non negano che l’ex segretario sia secondo dietro Zingaretti, solo che assegnano a quest’ultimo un vantaggio minore: il 44,9 contro il 40,5. Intanto, in una intervista a Repubblica, Romano Prodi sembra sostenere  la proposta di Carlo Calenda per un fronte unico degli europeisti da contrapporre, alle prossime elezioni europee, al fronte sovranista. Un fronte unico, allargato anche  «al campo che era a me avverso – dice – anche nel centrodestra ci sono europeisti». Più cauto 
Graziano Delrio, intervistato dal Corriere della Sera: si dice contrario a un fronte anti-salviniano, ma favorevole a una lista  che comprenda, accanto al Pd, Pizzarotti, Bonino e intellettuali, come Massimo Cacciari.