Con 371 voti a favore e 39 contrari l’aula di Montecitorio ha dato il via libera ai magistrati per l’arresto del deputato del Pd Francantonio Genovese, accusato di associazione a delinquere, riciclaggio e truffa. In aula avevano annunciato il proprio voto favorevole i gruppi Sel, Pd e M5s, mentre indicazione contraria era arrivata da Ncd, FI e gruppo Misto.
Lo sblocco dell’impasse sulla data del voto è giunto durante la conferenza dei capigruppo che si è svolta dopo il voto finale sul dl lavoro, quando il Pd, inizialmente orientato a chiedere il rinvio del voto a dopo le elezioni europee, ha invece dato il via libera a mantenere l’iniziale ordine dei lavori, se tutti i gruppi fossero stati d’accordo nel chiedere il voto palese. In questo senso era stato risolutivo l’intervento del capogruppo di FI Renato Brunetta che in aula, ribadendo il voto negativo del suo gruppo, aveva annunciato di volere il voto palese.
Soddisfatto della decisione anche il Movimento Cinque stelle, che aveva chiesto ieri di far svolgere immediatamente il voto su Genovese, e aveva protestato davanti alla sala della conferenza dei capigruppo con un “presidio”. Ciò non ha evitato polemiche col Pd in aula, al momento delle dichiarazioni di voto, quando l’esponente siciliano grillino Alessio Villarosa ha citato i giudici Falcone e Borsellino, attirandosi le proteste sonore dei deputati Democratici, che lo hanno accusato di voler strumentalizzare la memoria dei due magistrati. Genovese si è subito costituito nel carcere di Messina.