Rush finale per le la gara alla segreteria del Pd. Epifani passa il testimone e ricorda che sono già 80mila le pre-iscrizioni online per votare domenica ai gazebo e novemila i seggi predisposti, ricordando l’importanza dell’iniziativa. Ma niente previsioni sull’affluenza. Interpellato ieri sulle aspettative di partecipazione dell’elettorato del Pd e del centrosinistra, ha spiegato di “non saper trovare una soglia per il successo delle primarie. C’è un calo tendenziale della partecipazione al voto. Faremo alla fine la valutazione precisa di quello che è accaduto. Ci adopereremo affinché vi sia una partecipazione forte. Possiamo avere un buon risultato. Sono abbastanza fiducioso”. Un anno fa, per il “duello” Bersani-Renzi, votarono in 2 milioni e 700mila. Quanto al bilancio della sua esperienza di segretario del partito, Epifani si è detto soddisfatto: “Credo di aver fatto il mio lavoro con serietà, scrupolo e dedizione. Sono contento di aver traghettato in una fase difficilissima la barca dei democratici”. Comunque vada domenica, dice Gianni Cuperlo, non ci sarà alcuna scissione: “Non ci sarà mai ”. E poi ultime stoccate allo sfidante Matteo Renzi che rappresenta la “continuità con le ricette che hanno fallito in questi venti anni. Io voglio essere giudicato per l’idea di paese e di partito che ho messo in campo. Perché è passata la vulgata che essere di sinistra vuole dire non essere moderni? Non va bene, questo è il vero tabù da rompere. Non c’è sufficiente orgoglio nell’essere di sinistra, c’è un eccessiva timidezza nel rivendicare le ragioni di chi è economicamente più debole. Renzi e i suoi pensano troppo alle performance televisive. Dovremmo fare più uffici studi piuttosto che tanti uffici stampa, abbassare i decibel della polemica pretestuosa e occuparci delle cose serie. Per questo mi sono tuffato in questa storia, per difendere ciò in cui credo” dice intervistato dal Corriere. Quanto al governo “deve cambiare passo, cosi non va bene, ma questo lo sa anche Letta. Dobbiamo cambiare registro e dobbiamo essere noi a dare un profilo di equità e giustizia sociale all’azione dell’esecutivo”. Anche il sindaco di Firenze è andato ieri all’attacco dell’esecutivo: “Il punto non è rompere gli zebedei a Letta, ma cominciare a fare qualcosa per l’Italia. In questi mesi il governo – che è di persone perbene, civili – sulle questioni vere degli italiani, dalle tasse al lavoro, non ha combinato un granché e l’abbiamo visto sull’Imu. Ultimo appello al voto, e ultime stilettate al partito, anche dal parte di Pippo Civati ieri ospite di Santoro su La7.