“Io credo che davvero stiamo facendo un errore. Vi invito a cercare un manifesto del Partito dove si dice che si fanno le primarie: non si sa che il 30 si vota, lo sanno in pochissimi e credo che noi dobbiamo lavorare in questo senso, chiamando tutti quelli che possiamo per dire che intanto ci sono queste primarie e che non siamo passati alla clandestinità”. Lo ha detto questa sera da Genova Andrea Orlando, ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Partito Democratico, dal palco della sala Cap dove si è svolto l’incontro, dopo le diverse tappe liguri di oggi, nell’ambito della campagna congressuale del PD e in vista delle prossime primarie. Orlando ha incontrato i sostenitori della sua mozione spiegando il nodo centrale del congresso. “Noi – ha sottolineato – davanti abbiamo un bivio, da una parte possiamo dare una chance di rivincita. Da un’altra dare la possibilità al Partito Democratico di vincere le prossime elezioni”. Analizzando la situazione del Partito Orlando ha sottolineato la necessità di un cambio di passo all’interno del Pd. “Oggi – ha aggiunto – il partito democratico ha smarrito la capacità di creare alleanze larghe. E l’ha fatto sul piano politico e prima ancora sul terreno sociale. Siamo riusciti nell’arco dei tre anni a litigare praticamente con tutti. Non abbiamo litigato soltanto con Marchionne”. “E’ chiaro – ha concluso – che se non c’è una spinta dal basso da parte dei soggetti sociali, le forze politiche non hanno nessuna spinta a ricreare quell’unità del centrosinistra essenziale per vincere le prossime sfide, campali per questo Paese”.