Nel centrodestra fanno discutere i sospetti, alimentati da ricostruzioni giornalistiche, che Berlusconi pensi per il dopo elezioni a un esecutivo di larghe intese, senza la Lega tra gli alleati. Inoltre resta qualche tensione sul programma. Ma, al di là delle polemiche, ora si tratta di vedere il come vincere le elezioni, compito non meno arduo nonostante sondaggi diano al momento il centro-destra favorito. Gli alleati, anche se in disaccordo su alcuni punti del programma, e in particolare sulla legge Fornero e il tetto dei deficit al 3%, non mettono mai in discussione l’unità della coalizione. Nemmeno quando il quotidiano La Repubblica parla di un accordo Berlusconi-Junker per un governo di larghe intese post-voto. “Invenzione di un giornale-partito senza alcuna credibilità”, sbotta Gasparri – Se non ci fosse la maggioranza torneremmo al voto”. Sooprattutto Perché il centro-destra, granitico fino al 4 marzo, potrebbe sbriciolarsi in un secondo dopo le elezioni. “Al primo cenno di larghe intese non sosterremo mai un governo tecnico” ribadisce Salvini.