La guerra vista con gli occhi (e la telecamera) di Manlio Casagrande
“Sono giornate veramente molto tristi ma mi avete scritto in tanti e allora ho deciso di raccogliere riflessioni, umori, pensieri… in 10 punti”. Parla Manlio Casagrande, l’italiano che ha fatto dell’amore per San Pietroburgo un lavoro appassionato.
Arrivato a San Pietroburgo nel 2006, dopo due anni di studio della lingua, nel 2008 – insieme ad Andrea Burizzi – ha creato l’agenzia turistica “La Casa di Bury“. Poi portale “SPB24” che rappresenta un efficace trait d’union tra l’agenzia di turismo e il caffé “Amarcord“, di ispirazione felliniana, aperto nel dicembre del 2012. Su Facebook è diventato un vero e proprio fenomeno della video comunicazione. Ha inventato un format tutto suo (ispirandosi un po’ alla divulgazione alla Alberto Angela, molto al modo di raccontare, telecamera a mano, di Pif) con cui offre brevi ma intensi squarci storico-culturali sulla vita in Russia passeggiando per le strade di San Pietroburgo. Sempre sul filo della sagace ironia. IlSudonline.it lo ha contattato, per farsi raccontare qual è l’impatto della guerra sulle persone che vivono, come lui, nella Venezia del Nord. Ne è emerso uno spaccato quanto meno singolare, piedi e testa al di fuori del perimetro della narrazione mediatica ordinaria.
Ecco una trascrizione fedele del testo (dieci punti dolenti) con cui,circa dieci giorni fa, ha commentato con una clip gli umori provocati in Russia dagli eventi degli ultimi giorni.
TRISTE
E’ veramente terribile vedere due popoli fratelli divisi dalla politica, ma veramente terribile, veramente. Le conseguenze verranno valutate nel tempo però vedere sfollati o persone sotto le bombe è una cosa che stringe il cuore.
A SAN PIETROBURGO
In tanti mi chiedete se qui stiamo bene a San Pietroburgo, siamo a circa 1500 km dagli eventi, la vita qui fondamentalmente non è cambiata. Ozon consegna in un’ora e non ho visto code nei negozi e nemmeno c’è gente che fa scorte di carta igienica.
PROTESTE
Mi chiedete perché i russi non protestano, invece protestano a differenza dell’annessione della Crimea del 2014, che aveva in qualche modo solleticato un certo senso patriottico, un’operazione del genere, a parte qualcuno un po’ più radicale, lascia solo un grandissimo senso di disagio.
PERCHE’
Perché è accaduto questo. La leadership russa ed in primo luogo Putin vede nell’espansione della NATO una sorta di pericolo per i propri confini. In Europa siamo abituati a questo processo e loconsideriamo un fatto naturale. Però chi sta fuori a questa nuova “cortina di ferro” la vede diversamente. A torto o a ragione, fate voi. Però è un punto di vista che in qualche modo bisogna tenere in considerazione.
Questo – diciamolo chiaramente – non dà alcun diritto di invadere un paese diverso e sovrano, perché se ragionassero tutti così sarebbe la fine del mondo.
NATO “DIFENSIVA”
La Nato ha scopo difensivo. Scopo difensivo sì, ma che è in un sistema, quello capitalistico… Sia chiaro va benissimo è il migliore dei sistemi possibili. Però ha una sua specificità. Poco fa stavo inciampando e non posso dire che stavo inciampando, devo dire asfalto assassino, tragedia sfiorata dicendo così non sto mentendo ma non sto dicendo neanche tutta la verità. E’ la democrazia quindi posso dirlo: in un sistema capitalistico, devo distorcere un po’ il mio messaggio affinché sia appetibile a chi mi ascolta. Devo dire che la mucca è viola. Questo per dire che ogni operazione militare è democrazia in un sistema capitalistico, non è fatta a caso, è sempre legata a interessi economici. Le bombe costano. Afghanistan, Siria, Serbia, Iraq, Libia quanto ne hanno fatte. Purtroppo anche la Russia in Ucraina dei giorni nostri.
WHY NATO
La Nato è l’Alleanza Atlantica nata nel secondo dopoguerra. Lord Hastings Lionel Ismay primo segretario della NATO spiegò molto bene a che cosa serviva. “To keep the Soviet Union out, the Americans in, and the Germans down”. Tradotto: Per tenere l’Unione Sovietica fuori, gli Americani dentro e i tedeschi sotto”.Da allora il mondo è cambiato. Ma la funzione della Nato no.
FINE GUERRA FREDDA
Sergio Romano, ex Ambasciatore a Mosca ed ex Ambasciatore Nato, diceva noi non abbiamo capito bene come L’America ha interpretato la fine della guerra fredda. Per noi italiani ed europei era la fine della guerra. Per loro era la vittoria della guerra fredda. E non è sbagliato da un punto di vista americano. Solo che nel 1991 L’America ha voluto capitalizzare questo vantaggio e si è progressivamente allargata.
“E’ LA DITTATURA”.
La frase che ho sentito dire molto in questi giorni è “succede perché (la Russia. Ndr) è una dittatura”. E no. Se vai a vedere quanti stati l’America ha bombardato negli ultimi 50 anni non è che se le bombe che cadono da una democrazia fanno meno male. Sarebbe molto bello se la realtà fosse così, semplice e lineare.
“ESPORTIAMO DEMOCRAZIA”
Un altro punto che va smontato secondo me è quellodell’imposizione della democrazia come fosse uno stampino. La Russia è una democrazia giovane, diciamo che ha quindici, vent’anni. Prima c’era il Far West e un sacco di problemi, dalla corruzione alla mancanza di libertà di stampa… aggravati poi da 70 anni di dittatura. La democrazia non è un sistema politico. E’una sensibilità che si deve sviluppare nelle persone e che poi si esprime in un determinato sistema politico.
Noi italiani ci siamo dimenticati di quanta fatica abbiamo fatto per arrivare al punto in cui l’Italia è ora, con tutti i suoi difetti per altro. Per questo la democrazia non può essere mai esportata o imposta a tavolino.
Pensare che cambiando il sistema politico o cambiando il presidente, necessariamente cambi tutti quei meccanismi sociali che permettono alla società di funzionare, è una banalizzazione della realtà.
ESERCITO EUROPEO
Non so se avete avuto la mia stessa percezione, ma questa cosa delle sanzioni non è un deterrente.
Credo che serva un esercito europeo, anche se l’Europa di fatto non esiste, è però necessario che i sistemi di difesa ed i missili dalla parte europea vengono mossi da chi ha a cuore la sorte degli stati europei e non oltreoceano.
Sappiamo che in questa crisi ucraina ci perderanno più di tutti l’Europa e la Russia – oltre gli Ucraini che Dio li benedica – sarebbe molto meno attrito se non ci fosse il grande negoziatore con il conflitto di interessi dietro le quinte.
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Manlio Casagrande
“La Casa di Bury”
Visti per la Russia & appartamenti a San Pietroburgo – Prospettiva Ligovskij, 74 191040 San Pietroburgo – Russia
Tel. San Pietroburgo: +7 921 9930168
Tel. Milano: 02 40700664 / Tel. Roma: 06 62288418
Portale su San Pietroburgo: www.spb24.it
Caffè Amarcord di San Pietroburgo convenzionato con SPB24 e La Casa di Bury:
Su Facebook: https://www.facebook.com/Amarcord.SPB
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCxq16XwPzMV0TLsr2xVeDGA
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