di Concetta Colucci
E’ arrivata a Catania nel prestigioso Palazzo Platamone Palazzo della Cultura l’attesissima mostra dal titolo Soft Wall di Pablo Echaurren, un’esposizione di oltre 150 opere dell’eclettico artista romano di fama mondiale.
L’evento è promosso e realizzato dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo presenta opere accomunate da un dialogo costante e inevitabile con la storia presente, specchio e sintesi di una società irrequieta e della sua parabola umana, così come è stata vissuta negli ultimi quattro decenni.
I tratti innovatori introdotti da Pablo Echaurren quali l’utilizzo vivace dei colori e l’arte come strumento di controinformazione, anticipano quelle che sono le caratteristiche della street-art e dunque permettono di definirlo come un precursore del genere.
Echaurren, come aggiunge il Prof. Avv. Emmanuele Emanuele della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che promuove e realizza l’evento, è intimamente uomo contemporaneo e metropolitano che partecipa attivamente e con passione senza abbracciare alcuna ideologia alla dialettica che si propaga spontaneamente per le strade, tra la gente, sui muri. Ed è proprio il muro che suggerisce il titolo della mostra, “Soft Wall”, un “Muro Morbido”, come mezzo privilegiato attraverso il quale l’artista comunica il proprio messaggio.
L’esposizione comprende anche collage e mappe, ricordi di viaggi, di passeggiate psicogeografiche trascorse dragando sui muri urbani reperti cartacei, sticker, biglietti, brandelli memoriali che costruiscono paesaggi emozionali e mentali della moderna città attraversata da un’arte diffusa.
E’ proprio Francesca Mezzano l’accreditata curatrice della mostra che ci spiega che «L’arte di Pablo Echaurren nasce per parlare alla collettività. Lo fa senza steccati, sperimentando ogni forma espressiva possibile; usa il segno, la scritta, lo stencil, il lettering, la parola come linguaggio comune, annullando qualsiasi distinzione tra alto e basso, alla costante ricerca di una sintonia con la storia presente, con i suoi problemi, e le sue criticità nascoste allo sguardo comune. E lo fa esprimendosi sempre attraverso un immaginario vivo e incandescente, che possa tradurre un’istanza politica e morale in arte. Quella che lo stesso Pablo ha definito “la questione murale”».
Catania Palazzo Platamone – Palazzo della Cultura
24 novembre 2017 – 14 gennaio 2018