Appena apprezzato (e confermato) dal suo presidente De Laurentiis, premiato con la Panchina d’Oro come miglior allenatore dell’anno 2016 e con il Premio Bearzot per il miglior calcio, meritevole del 23°posto tra i migliori allenatori al mondo secondo l’Equipe. È un periodo fortunato dal punto di vista personale per Maurizio Sarri, che però domenica scorsa non è andato oltre il pareggio sul campo di un Sassuolo mai domo e che era riuscito persino a rimontare l’iniziale vantaggio di Mertens. Il ritorno al gol di Arkadiusz Milik a 6 minuti dal 90’è valso al Napoli solo un punto, poco vista la vittoria della Roma a Pescara, che allontana il Napoli dal secondo posto.

Ben altri i problemi per Stefano Pioli, ormai il catalizzatore dei problemi dell’Inter, che rischia fortemente anche quest’anno di non qualificarsi ad una competizione europea. E pensare che proprio dopo la sconfitta al “San Paolo” nella gara d’andata, la squadra nerazzurra riuscì ad inanellare una serie di 9 vittorie consecutive e a portarsi addirittura a ridosso della zona Champions League. Il resto è storia di oggi, con alcune beffe storiche, come la clamorosa sconfitta a Crotone e il derby pareggiato all’ultimo respiro da Zapata, fino al pirotecnico 5-4 subito sul campo della Fiorentina.

L’oggetto dei desideri estivi del Napoli è anche la migliore arma a disposizione dell’Inter: stiamo parlando di Mauro Icardi, 24 gol in campionato dovuti anche all’apporto sugli esterni di Candreva e Perisic. I problemi iniziano dalla cintola in giù, dove l’unico a convincere finora è stato l’ultimo arrivato Gagliardini. La costosissima meteora Kondogbia, gli esterni che non forniscono sufficiente apporto, una difesa che non ha la spalla ideale a Miranda (opaco anche lui) e l’alternanza tra Brozovic, Banega e Joao Mario (quest’ultimo con il peso dei 45 milioni spesi da Suning) sono punti interrogativi che non possono essere rivolti a Pioli.

Molte più certezze per Sarri: il Napoli ha il miglior attacco del campionato di Serie A con 77 gol in 33 partite ed è la squadra che fa più punti in trasferta, 34 contro i 32 della Juventus. In più gli azzurri sono saldamente in testa nelle statistiche relative al possesso palla e ai passaggi riusciti, secondi dopo la Roma nei tiri effettuati e penultimi dopo la Juve per i tiri subiti, segno che ormai lo spartito di Sarri è scritto alla perfezione nelle teste e nelle gambe dei suoi ragazzi. Certezza per Sarri, come del resto per il suo collega, è anche la formazione iniziale , con Mertens oramai centravanti e Insigne e Callejon esterni d’attacco. Jorginho e Allan saranno probabilmente preferiti a Diawara e Zielinski.

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