E’ un camposanto, ma in realta’ da tempo non c’e’ pace per il cimitero di Santa Maria dei Rotoli, ai piedi del Monte Pellegrino a Palermo. Oggi i carabinieri del Nucleo investigativo, guidato da maggiore Salvatore Di Gesare, del comando di Palermo, hanno arrestato Cosimo Elio De Roberto, ex direttore della struttura, per corruzione e concussione. Va ai domiciliari su disposizione del gip – che ha accolto la richiesta della Procura –
perche’ avrebbe intascato “mazzette”: e’ stato accertato che, dietro il pagamento di somme di denaro non dovute (fino ad 800 euro), si
adoperava per reperire illecitamente delle sistemazioni per le sepolture, senza osservare il rigoroso ordine cronologico imposto dai
regolamenti cimiteriali.
Quella di oggi e’ solo l’ultimo capitolo di una indagine, avviata nel febbraio scorso, mentre le bare non sepolte al cimitero continuano ad accumularsi senza che si riesca a trovare una soluzione. Questa estate – in piena emergenza sepolture con oltre 500 bare in deposito – l’assessore al Bilancio con delega ai servizi cimiteriali convoco’ i giornalisti – vistosa l’assenza del primo cittadino – per annunciare un piano “smaltire l’arretrato entro il
mese di settembre”. Appena sei giorni dopo, pero’, l’assessore ha lasciato ogni incarico in seno alla giunta guidata dal sindaco Leoluca Orlando. D’Agostino, nell’ultima settimana di luglio, ormai ex assessore, e’ stato sentito dai pm palermitani come persona informata sui fatti. Cosi’ come il primo cittadino, qualche giorno dopo.
L’attivita’ investigativa, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Francesca Mazzocco, si e’ sviluppata dopo che, lo scorso mese di febbraio, erano stati notificati 10 avvisi di garanzia e, contestualmente, eseguite diverse perquisizioni, sia all’interno del Cimitero di Santa Maria dei Rotoli che presso alcune abitazioni dei soggetti indagati.
Fonte: Agi