Abusavano di loro nel garage. Per due anni dal 2014 al 2016 a difendere le tre piccole vittime di 3, 4 e 7 anni non c’era nessuno. La madre sapeva e si faceva pagare, non un tariffario fisso, solo qualche spicciolo.
Li vendeva a due uomini: il consuocero, padre della compagna di un altro figlio maggiorenne, e un carabiniere in servizio nella stazione del paese in provincia di Siracusa dove i bambini erano costretti a subire l’indicibile. Tutti e tre gli adulti sono ora in carcere.
La donna disoccupata viveva da sola con i bambini, il padre non era presente e non è coinvolto nelle indagini. Malnutriti e poco curati avevano attirato l’attenzione dei servizi sociali che nel 2016 li hanno allontanati dalla madre.
Una volta al sicuro, le due bimbe e un maschietto hanno iniziato i loro terribili racconti, tutti e tre hanno riferito le stesse cose e hanno descritto i loro carnefici.
Da qui sono partite le indagini che hanno nella memoria dei 3 piccoli l’elemento di prova più forte. Gli indagati si dichiarano innocenti, il carabiniere è stato sospeso ed era stato allontanato dalla stazione in cu prestava servizio molto prima degli arresti, avvenuti per mano dei suoi colleghi di Siracusa.
Tornerà invece in libertà il bracciante agricolo rumeno di 39 anni arrestato l’estate scorsa con l’accusa di aver violentato la figlia di 12 anni sempre a Siracusa. Un vizio di forma, l’ordinanza di custodia era solo in italiano e il legale sostiene non ci sia stato l’interrogatorio di garanzia.