Ordinanza di custodia cautelare in carcere per il parlamentare di Forza Italia Luigi Cesaro e due suoi fratelli. L’ordinanza, eseguita dai carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Caserta, configura i reati di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso in turbata libertà degli incanti e illecita concorrenza con violenza e minaccia aggravati dall’aver agevolato il clan dei Casalesi, fazione Bidognetti.
L’indagine è coordinata dalla Dda di Napoli. Per Luigi Cesaro, attualmente deputato di Forza Italia, è necessaria la richiesta di arresto alla Camera dei Deputati.
Tra i fratelli Cesaro e il clan dei Casalesi-fazione Bidognetti esisteva un “patto”. A rivelarlo il pentito Tammaro Diana ascoltato nell’ambito delle indagini che hanno portato alla richiesta di arresto per il deputato di Forza Italia ed ex presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro.
Ai fini dell’ipotesi accusatoria sono apparse “rilevanti” anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Gaetano Vassallo e Luigi Guida che hanno ricostruito “un incontro del deputato Luigi Cesaro con capi e affiliati del clan Bidognetti per discutere della vicenda” legata all’aggiudicazione della gara per la realizzazione di un progetto nella zona Pip di Lusciano, in provincia di Caserta.
Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Caserta, coordinate dai magistrati della Dda di Napoli, hanno anche evidenziato le “agevolazioni realizzate dagli amministratori comunali” a favore dell’impresa dei fratelli Cesaro anche per un bando relativo alla progettazione esecutiva, la costruzione e la realizzazione di un centro sportivo sempre a Lusciano, ai “danni di altre imprese” interessate tra cui quella di un imprenditore che, successivamente, ha deciso di collaborare con la giustizia.
“Grande è la mia amarezza di fronte ad un’accusa ingiusta rispetto alla quale ho più volte ribadito la mia totale estraneità”. Lo afferma l’onorevole Luigi Cesaro, in merito all’ordinanza di custodia cautelare in carcere partita alla fine delle indagini coordinate dalla Dda di Napoli. “Nel contempo – ha aggiunto – mi sento però sollevato perché nell’ambito di un formale procedimento avrò la possibilità di difendermi fiducioso come sempre nella capacità della magistratura di accertare la verità nel rispetto delle prerogative difensive evitando di lasciarsi irretire da facili e suggestivi teoremi”. L’ipotesi di reato per l’esponente di Forza Italia è di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso in turbata libertà degli incanti ed illecita concorrenza con violenza e minaccia aggravati dall’aver agevolato il clan “dei casalesi” – fazione Bidognetti”. “Come già anticipato – ha ribadito Luigi Cesaro – chiederò che la Camera dei Deputati autorizzi rapidamente l’esecuzione del provvedimento sia perché ritengo giusto che io venga trattato come un comune cittadino, sia perché, finalmente, potrò uscire da un incubo che mi accompagna da anni”.