I carabinieri del Comando provinciale di Crotone hanno eseguito, a Petilia Policastro ed in altri centri del crotonese, diciannove fermi di indiziato di delitto. I provvedimenti sono stati disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Le ipotesi di reato contestate sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, spaccio di droga, violazione in materia d’armi, estorsioni ad imprenditori e commercianti. Disarticolate le cosche e colpiti gli interessi illegali e le ramificazioni nel settore economico, produttivo e sociale. Accertate una serie di estorsioni ad imprenditori edili, agricoli e turistico alberghieri. Gli indagati, attraverso minacce, intimidazioni e violenze sarebbero riusciti ad imporre il monopolio nelle costruzioni, anche in ambito privato, nonche’ un vero e proprio racket delle castagne e dell’uva, di cui la ‘Ndrangheta decideva i prezzi all’ingrosso ed al dettaglio, con guadagni di centinaia di migliaia di euro, imponendo anche la manodopera. A chi non si adeguava al racket venivano bruciati i camion e tagliati gli alberi e le viti. Scoperta anche una rete di favoreggiatori di latitanti.
Disarticolata pure una fiorente ed articolata attivita’ di spaccio di stupefacenti. La cocaina veniva venduta al dettaglio a giovani della provincia di Crotone. Scoperte, inoltre, due rapine ai danni di uffici postali ed una in abitazione, nel corso della quale un anziano era stato legato, imbavagliato e picchiato. Gli indagati avevano un’abbondante disponibilita’ di armi. All’esecuzione dei fermi, stamane hanno preso parte circa cento militari.