di LAURA BERCIOUX
Si tratta di omicidio volontario, è quanto afferma la Procura di Ragusa per la tragica morte del bimbo di 8 anni Loris Stival ritrovato senza vita nel canalone di un Mulino. Loris sarebbe stato prima violentato poi strangolato e colpito al cranio: è quanto emerge dall’autopsia. Un’altra mostruosità assoluta dall’autopsia: il bambino è stato già violentato in passato. La caccia al pedofilo è aperta: si cerca l’uomo che lo avrebbe prelevato a scuola dopo che il bimbo avrebbe salutato la madre. In tarda mattina la conferenza stampa per l’omicidio. Intanto a Santa Croce Camerina si è celebrata la messa, un paese finora tranquillo, una comunità dove convivono siciliani e immigrati che lavorano nei campi. Il dolore della madre è un dolore difficile da sopportare per chi ha portato il proprio figlio a scuola e dopo poche ore lo ha ritrovato morto. Il cacciatore che ha ritrovato il bimbo è stato ascoltato dagli inquirenti.
Lo stesso Fidone, all’Ansa, spiega in serata di trovarsi in questura, a Ragusa, “per collaborare alle indagini. Per questo ho messo la mia auto a disposizione degli investigatori. La mia intenzione è di chiarire tutto nel più breve tempo possibile. Ho cercato il bambino in quel posto perché pensavo che era una zona dove nessuno sarebbe andato. La mia disponibilità a collaborare è massima”. La figlia dell’uomo è infastidita dalla presenza dei cronisti che lo cercano a casa: “lasciateci in pace, non rilasciamo dichiarazioni. Mio padre non è in casa, è andato in questura solo per completare una sua dichiarazione”. “Sono sereno, ho chiarito tutto, e non sono indagato: adesso torno a casa” sono le parole del cacciatore quando in tarda serata lascia la questura. Il padre di Loris, Andrea, uscendo dalla Questura avrebbe detto “lo ammazzo con le mie mani. E’ disperato e si chiede perché questo omicidio, perché prendersela con suo figlio”. Vige il segreto istruttorio ma non si esclude nessuna pista sull’accaduto. Intanto nel paese l’ombra di un mostro, di un orco, un assassino”.
I Carabinieri stanno visionando tutti i video non solo della scuola ma dei negozi, delle banche per cercare qualcosa. Sono riusciti a ricostruire la giornata di tutte le persone vicino alla vittima: la 25 anni, ancora sotto choc, che lo ha lasciato a scuola, come dimostra anche un video di una telecamera di sicurezza di un panificio. Dopo averlo accompagnato accanto alla Falcone-Borsellino, dove frequenta la terza elementare, ha portato all’asilo l’altro figlio di 4 anni. Il padre, 29 anni, autotrasportatore, era vicino a Roma. La famiglia lo amava, è fuori da ogni indagine ma la polizia afferma “guardiamo tutto per non lasciare niente di intentato”. C’è un testimone, anche se non ancora confermato. E’ una donna, amica della famiglia di Loris, che afferma di averlo visto alle 9 in paese, senza zaino. Un `ovetto´ colore blu, con la scritta Toy Story e le cinghie gialle che non si trova. Ma come ha fatto Loris ad arrivare al canalone del Mulino? Il percorso è difficile, strada disconnessa che non avrebbe potuto fare da solo. Il rigor mortis del 118 attesta che il bimbo è stato in fin di vita per diverse ore. Una morte lenta e agghiacciante, dopo aver fatto un volo di circa trenta metri. Il corpo presenta ecchimosi sulla fronte forse procurati dal grande volo nel canalone. La madre e il padre non hanno ancora visto il corpo del proprio figlio. Intanto la sorella della nonna paterna parla del piccolo Loris “Era diffidente, non si fidava degli estranei, non parlava con chi non conosceva perché era molto introverso ma anche molto ma molto intelligente.
Un bimbo di otto anni non può fare tutta questa strada da solo. Forse qualcuno ce lo ha portato, magari il piccolo ha chiesto un passaggio a uno sconosciuto. “Il dubbio c’è dice la donna- è normale, non ne abbiamo la certezza. La famiglia di Loris è chiusa nel più assoluto silenzio e dopo il ritrovamento del bambino la madre ha trascorso la notte nell’obitorio dell’ospedale di Ragusa. Il paese è in lutto, Si stringono tutti attorno alla famiglia, arriverà anche il Governatore Crocetta che si dice “sgomento per il dolore, è come se avessi perso un figlio, io che pure non ne ho. Parla anche la maestra di Loris, Teresa Iacona, che ancora scioccata per la perdita del suo piccolo alunno: “Un bimbo sveglio, intelligente”. In piazza una grande fiaccolate e una veglia di preghiera: la gente vuole giustizia e verità ed ha paura che ci sia in giro un orco che ammazza i bambini. Questo pensiero comune terrorizza la gente della tranquilla cittadina ragusana balzata alle cronache per questo delitto orrendo. In pochi giorni le morti dei bambini hanno affollato le pagine dei giornali, dal bimbo buttato dalla madre nei rifiuti a Palermo, al bimbo investito da un pirata della strada, all’altro morto in ospedale per una laringite e poi Loris, che quel giorno a scuola non ci è andato. E’ andato in contro alla morte.