“Noi siamo qui per dire che il lavoro è garantito fino al 2018 e che uno stabilimento di eccellenza come questo non ha una data di scadenza. Comunque sia le operazioni dell`Ansaldobreda avranno come centralità questo stabilimento`. Queste sono le parole pronunciate da Matteo Renzi il 28 novembre scorso a Reggio Calabria, all`interno delle officine “Omeca” dell`Ansaldobreda. Una visita per visionare gli ultimi gioielli ferroviari costruiti in riva allo Stretto (con tanto di selfie davanti il famoso `Metro Expo`) ma anche, e soprattutto, per
dare garanzie per il futuro dei lavoratori di Finmeccanica e dell`indotto. Che ci hanno creduto e hanno tirato un sospiro di sollievo circa le voci di una vendita dell`Ansaldobreda ai cinesi di Insigma o ai giapponesi della Hitachi.
Passate le feste arriva la doccia fredda. La Fiom spiega che nel corso di una riunione a Roma, l`ad di Finmeccanica Mauro Moretti avrebbe affermato che lo stabilimento Omeca di Reggio Calabria è totalmente cambiato in positivo e perciò sarà venduto insieme ai siti industriali di Pistoia e Napoli. Una decisione alla quale Moretti si sarebbe adeguato secondo le indicazioni del governo. “Se questo – scrive la Fiom-Cgil – è il risultato della recentissima visita alla fabbrica del premier Matteo Renzi c`è veramente da rimanere sconcertati. Ci impegneremo ad avviare un
processo di confronto con le Istituzioni del territorio, di proposta soluzioni alternative all`Azienda, ma anche di lotta, se necessario”.
A questo punto la domanda è d`obbligo: Renzi è venuto a Reggio per rassicurare i lavoratori o per fare il `piazzista` cercando di convincere
cinesi e giapponesi ad acquistare uno degli stabilimenti ferroviari migliori al mondo?