Arresto di Genovese – Gornata tesa ieri a Montecitorio dove si è votato per l’arresto di Genovese, deputato del Pd accusato di truffa, peculato e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, reati compiuti in relazione alla gestione dei fondi europei per la formazione professionale. Alla Camera la richiesta di arresto è passata con i voti di Pd, M5S, Sel; hanno votato contro Forza Italia, Ncd e sei “dissidenti” Pd. Il voto a ridosso delle elezioni, il clima forcaiolo creato dai grillini e lo scrutinio palese hanno contributo a infuocare la seduta. Dopo il voto Francantonio Genovese si è costituito nel carcere di Messina.
L’inchiesta su Expo – A quella ordinaria si aggiunge ora l’inchiesta dei magistrati contabili; la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per valutare possibili danni erariali causati dagli appalti truccati.
Prosegue, ed è uno spettacolo sempre più imbarazzante, la polemica interna alla Procura di Milano: ieri è stata la volta della Boccassini che davanti al Csm ha attaccato il collega Robledo ( confermando che conduceva in segreto indagini parallele a quelle già aperte dagli altri pm) e denunciato minacce ricevute quando era impegnata nei processi che coinvolgevano Berlusconi
Teoria del complotto – Sull’addio a Palazzo Chigi nel 2011, Berlusconi è tornato ieri per fornire la risposta che mercoledì a caldo aveva evitato di dare e ribadendo che le sue dimissioni furono sì spontanee, come affermato da Napolitano, ma nient’affatto libere in quanto frutto di pressioni.
Politica estera
Turchia – Lutto a Soma e in tutto il Paese per la tragedia dei minatori turchi. Al dolore per le 285 vittime ufficiali si sommano le tensioni sociali e le polemiche sul livello di sicurezza del lavoro nelle miniere. I sindacati hanno indetto uno sciopero generale ma l’attenzione dei media di tutto il mondo ieri era concentrata sulle immagini choc che immortalavano un assistente di Erdogan mentre prendeva a calci un dimostrante in strada. Lo stesso premier è accusato di aver alzato le mani su una ragazza, figlia di una delle vittime, che lo avrebbe apostrofato in pubblico. Le immagini del video sono però confuse e non consentono di confermare l’accaduto.
Economia e Finanza
I mercati – Inaspettata doccia fredda arrivata dai dati Istat che riportano un po’ a sorpresa il Pil italiano in territorio negativo: nel primo trimestre del 2014 è diminuito dello 0,1% (ci si attendeva invece un aumento dello 0,2%). Tanto è bastato per far riapparire sui mercati il fantasma della speculazione: Piazza Affari ieri ha chiuso a -3,61% e lo spread è tornato a toccare quota 185
Sul fronte delle riforme ieri è stato convertito in legge dalla Camera il decreto Poletti (contratti a tempo, apprendistato, solidarietà), prima parte del Job act, la riforma del mercato del lavoro targata Renzi
Inchiesta Ubi Banca – Oltre alla verifica delle consulenze esterne affidate dal gruppo e a presunti trattamenti di favore riservati agli “amici”, la Guardia di finanza starebbe seguendo anche un’altra pista alla ricerca di fondi extracontabili e di una eventuale contabilità parallela. Intanto Bazoli si difende dalle accuse: rispetto il lavoro dei pm ma il loro provvedimento mi sorprende perchè nella mia vita ho sempre osservato le regole.
Negoziato Alitalia – Nuova lettera partita da Roma con destinazione Abu Dhabi, con cui Alitalia formula le proprie proposte a Etihad: manleva sui contenziosi legali pregressi (sono ancora aperte richieste risarcitorie da parte di Windjet), cancellazione di una fetta dei debiti da parte delle banche, gestione degli esuberi (con l’ausilio di ammortizzatori ad hoc offerti dal governo), impegni sul rafforzamento dello scalo di Linate.
Finmeccanica – Finisce l’era di Pansa a Finmeccanica. Da ieri Mauro Moretti (alla guida delle Ferrovie dal 2006, è il nuovo ad. Ma anche in questo caso, come già successo per Eni, il passaggio di consegne in assemblea ha segnato anche la bocciatura, per mancanza del quorum, della modifica allo statuto che doveva introdurre i nuovi requisiti di onorabilità chiesti dall’esecutivo di Renzi
Electrolux – Dopo nove mesi di trattative, scioperi e presidi degli operai, la vertenza Electrolux si è chiusa ieri a Palazzo Chigi con la firma dell’accordo tra istituzioni, sindacati e azienda