Berlusconi – Dopo la sentenza di assoluzione in Cassazione Silvio Berlusconi si concede alla folla dei sostenitori davanti a Palazzo Grazioli. E per la prima volta in vent’anni ringrazia i magistrati “che hanno fatto il loro dovere, senza farsi condizionare dalle pressioni mediatiche e dagli interessi di parte”. L’ex Cavaliere coglie l’occasione per sostenere la necessità di una riforma della legge Severino dopo il “fango che è stato gettato su di me e sulle istituzioni”. Berlusconi è consapevole che i suoi guai giudiziari non sono finiti: su di lui incombono, infatti, i processi Ruby ter e quello di Bari sulle escort. Due questioni non da poco anche considerando le prossime Regionali, che vedono Forza Italia poco sopra il 10%.
Pd – Lo spettro della scissione si agita ancora una volta sul Partito democratico. La minaccia arriva da Gianni Cuperlo che avverte: “Se dalle riforme dovesse uscire un modello di democrazia che confligge con le convinzioni della sinistra, a rischio è l’unità e la tenuta del Pd”. Il premier Renzi non sembra voler arretrare e parla di “posizioni pretestuose”. Chiusura anche da parte del ministro Boschi. Il governo è convinto di avere i numeri per portare avanti le riforme, e volge lo sguardo anche a Forza Italia che “potrebbe di nuovo cambiare idea e tornare a votare le riforme”, spiega Boschi.
Rai – Oggi il premier Renzi avvierà nel Cdm una discussione tra i suoi ministri attorno ad alcune linee-guida di riforma della Rai, destinate a diventare un ddl governativo già da stasera. Ma la decisione fondamentale sulla governance della “nuova” Rai è già presa. Renzi vuole adottare un modello Spa, con un “capo azienda” di nomina governativa e un Cda di 7 membri: tre eletti dal Parlamento, tre indicati dal ministero dell’Economia e uno in rappresentanza dei dipendenti Rai.
Politica estera
Isis – Lo Stato Islamico si ritira da Tikrit, città natale di Saddam Hussein, incalzato dalle forze dell’esercito iracheno coadiuvato dalle milizie sciite e dai corpi scelti dei pasdaran iraniani. E l’offensiva è destinata a continuare verso nord, puntando a Mosul. Una delle grandi incognite, che rappresenta un grave problema per il premier iracheno Haider al Abadi, è costituita dal comportamento delle milizie sciite e dei combattenti iraniani nei confronti dei civili sunniti. Ieri sui siti locali venivano diffuse immagini di decapitazioni dei militanti di Isis presi prigionieri.
Libia – La soluzione per la Libia non è nella spartizione tra Cirenaica e Tripolitania, e nemmeno in un nuovo intervento armato occidentale. Si lavora a una road map politico-diplomatica, un piano illustrato ieri da Bernardino Leon, lo spagnolo inviato speciale dell’Onu, in un incontro con il premier italiano Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Una road map che prevede una condivisione e un bilanciamento tra le due fazioni, la “laica” Tobruk con un Parlamento riconosciuto dalla comunità internazionale, e l’islamica Tripoli con un Parlamento di fatto autoconvocato. Tra i nodi, individuare una personalità che possa ricoprire il ruolo di premier, e offrire a Tripoli uno e più ruoli da vice.
Economia e Finanza
Bce – A due giorni dall’avvio del programma di acquisto dei titoli pubblici il presidente della Bce Mario Draghi si dice soddisfatto. La politica monetaria “è in grado di stabilizzare l’inflazione” e aggiunge che “le misure prese possono sostenere una ripresa più veloce”. Per il numero uno dell’istituto centrale, però, invita i governi a creare un ambiente più favorevole agli investimenti attuando le riforme rapidamente, in modo credibile ed efficace. Secondo Draghi l’effetto del programma espansivo lanciato dalla Bce si sta già facendo sentire sui mercati. Le parole di Draghi hanno infiammato i mercati con i listini europei in salita e gli spread sul secondario in calo. Piazza Affari ha guadagnato il 2,18% a 22.833 punti, su livelli che non toccava dal febbraio 2011.
Popolari – Disco verde alla Camera ai singoli articoli del decreto legge sulle Popolari, che contiene fra l’altro le nuove regole sulla portabilità dei conti correnti, sulla Sace e sulle start up innovative. Oggi in mattinata è programmato il voto finale sul decreto legge, che poi passerà al Senato. Nessuna modifica è stata apportata al famigerato articolo 1 del decreto, quello sulla trasformazione in spa delle popolari con attivi superiori agli otto miliardi. La Camera ha approvato il testo varato in commissione, che mette un tetto temporaneo (24 mesi) al 5% ai diritti di voto negli istituti appena trasformati in Spa e bocciato tutti gli altri emendamenti presentati in Aula. Altra questione saliente è la portabilità del conto corrente: d’ora in poi cambiare banca e trasferire il conto sarà totalmente gratuito e il processo dovrà avvenire in un massimo di dodici giorni lavorativi.