Politica interna
Renzi – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in un’intervista al Corriere della Sera, spiega che, nonostante le resistenze dei sindacati, le riforme si faranno: “Noi siamo qui per cambiare l’Italia. Trovo legittimo il malumore di tante realtà. Nell’establishment ci sono, come dappertutto, forze conservatrici. è evidente che una larga parte della classe dirigente ci osteggia. è altrettanto evidente che noi non arretreremo davanti all’obiettivo di garantire ai cittadini una pubblica amministrazione in cui non si sentano ospiti indesiderati. Anche i sindacati, come la politica, devono farsi un esame di coscienza, devono cambiare”.
Berlusconi – Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha assicurato che “le riforme, per quanto ci concerne, non sono a rischio. Anche perché noi le abbiamo volute per primi”. Quindi l’ex Cavaliere si è detto deluso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, “che non fa che riproporre quanto la sinistra ha sempre fatto cioè aumentare le tasse e la spesa pubblica”. Infine Berlusconi, in una lettera al Corriere della Sera, rilancia il presidenzialismo.
Coppa Italia – Duri scontri tra tifosi a Roma prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Almeno tre tifosi partenopei sono stati feriti a colpi di arma da fuoco. Poco dopo la notizia dei ferimenti la Questura ha precisato che dietro la sparatoria c’erano “cause occasionali” che non erano da collegare a scontri tra tifosi. La partita è iniziata in ritardo perché i tifosi napoletani chiedevano di non giocare.
Politica estera
Ucraina – Il giorno dopo la strage di Odessa, in cui sono morte più di 40 persone, resta alta la tensione tra il governo di Kiev e la Russia. Infatti le forze ucraine hanno avviato un’offensiva a est contro i separatisti e nella cittadina di Kramatorsk sono segnalati tra cinque e dieci morti. Intanto i sette osservatori internazionali dell’Osce, tenuti in ostaggio per più di una settimana a Slaviansk, sono stati liberati.
Economia e Finanza
Censis – Il Censis ha lanciato l’allarme diseguaglianze sociali nella distribuzione delle risorse finanziarie. Infatti i dieci uomini più ricchi d’Italia hanno un patrimonio di circa 75 miliardi di euro, pari a quello di quasi 500 mila famiglie operaie messe insieme. Inoltre poco meno di duemila italiani dispongono di un patrimonio complessivo superiore a 169 miliardi, una ricchezza pari a quella del 4,5% della popolazione totale.