Politica interna
Riforme –
Il premier Matteo Renzi preme sull’acceleratore delle riforme. Da oggi a Palazzo Madama si comincia con le prime votazioni sul disegno di legge costituzionale di riforma del Senato. L’obiettivo dell’esecutivo è di chiudere entro la fine di luglio, ma le resistenze sono tante. Lo dimostra il gran numero di emendamenti, ben 7.800, 5.900 dei quali di Sinistra e Libertà. Resistenze che vengono anche dall’interno dei principali partiti, dove alcuni esponenti hanno espresso il loro dissenso su alcuni punti chiave della riforma, a cominciare dall’elettività del Senato. Il ministro Maria Elena Boschi non vede “grandi margini di trattativa sulle modifiche richieste”. Il che non vuol dire che non ci potranno essere ritocchi, come quello sull’elezione del capo dello Stato.
5 Stelle – Dopo lo stop al tavolo con il governo, i 5 Stelle ci ripensano ancora. Venerdì il blog aveva scritto: “Non c’è più tempo”. Ma ieri sera un nuovo post ha concesso un extra bonus al Pd. L’ultimo comunicato è firmato sia dai 4 della delegazione (Luigi Di Maio in testa) che da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Il rilancio mette nero su bianco 6 punti dettagliati, con paletti ancora più rigidi rispetto al passato e conclude: “Torneremo al tavolo non appena avrete risposto”. Sarcastica la risposta del Pd, affidata a Pina Picierno: “Oggi è giorno pari. Grillo ha voglia di dialogare. Astenersi commentatori fino a domani: cambierà idea di nuovo. Poi martedì sarà in vena di dialogo: speriamo di azzeccare il giorno giusto”. Ad ogni modo le brusche correzioni di rotta dei pentastellati non mancano di suscitare malumori anche all’interno del Movimento.
Lega Nord – L’undicesimo congresso federale nella storia della Lega Nord è sbarcato ieri per la prima volta in Veneto. Matteo Salvini, a suo agio davanti ai 400 delegati, ha messo i suoi sigilli sulla creatura che fu di Bossi, dando uno stop alle polemiche interne: “Non possiamo permettercele”. Ottenendo parole concilianti da Flavio Tosi. Il segretario federale è entrato da padrone per uscirne da “leader indiscusso” (parole di Luca Zaia), rivendicando per la Lega il ruolo di “unica alternativa alla sfiducia del Paese”, e bollando il premier Renzi come “pericoloso e antidemocratico fino al midollo”. Altro punto fermo che Salvini tiene a precisare è che il partito non cerca compagni di viaggio: “Non torno alle sommatorie di partito”.
Berlusconi – Primo contatto, telefonico, tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Il leader di Forza Italia ha lanciato un segnale di distensione: “Basta litigare, gli italiani sono stanchi, adesso lavoriamo per riunire i moderati”. “Il nostro affetto nei suoi confronti è rimasto immutato”, ha risposto Alfano. È il primo passo verso la ricomposizione del centrodestra. La prima pietra sulla ricostruzione di una “federazione di partiti” a cui Berlusconi pensa dalla notte del 25 maggio, giorno del successo del Pd di Matteo Renzi alle Europee.
Politica estera
Israele – Negli scontri della notte tra sabato e domenica sono stati uccisi 13 soldati israeliani. E da quando il premier Benjamin Netanyahu ha dato l’ordine di procedere con l’invasione della Striscia di Gaza, i militari morti sono 18: più dei caduti totali nelle due precedenti operazioni a Gaza (2009 e 2012). In un’intervista alla Cnn il premier israeliano ha dichiarato: “Le vittime civili non sono volute da noi ma da Hamas. Sfruttano le morti telegeniche dei palestinesi per la loro causa”. I morti nella Striscia dall’inizio degli scontri sono almeno 436 oltre a 3mila feriti. L’obiettivo di Israele è quello di continuare l’offensiva “fino a quando non tornerà la calma” … “questa volta dopo il cessate il fuoco dovrà essere stabilito un programma di smilitarizzazione della Striscia, perché non si trasformi ancora in una fortezza del terrore equipaggiata dall’Iran”.
Economia e Finanza
Confindustria – Secondo uno studio di Confindustria i ritardi strutturali accumulati dall’Italia rallentano la crescita. Se il Paese accelerasse sulle riforme il Pil salirebbe di 1,9 punti percentuali in 5 anni, di 4,6 in 10 e di 20,8 in 50. Secondo gli esperti dell’associazione degli industriali i vantaggi sarebbero complessivamente maggiori rispetto a quelli stimati per Irlanda, Francia e Germania. Spiega Confindustria: “I ritardi sono così ampi che i benefici che si possono ottenere colmandone anche solo la metà, sono molto consistenti e in Italia, più che altrove, le riforme innalzano il Pil”. E rinnova l’invito al governo a fare presto perché “è essenziale che agli annunci, che hanno alimentato grandi e positive aspettative, seguano i fatti”.
Fisco – Obiettivo fisco amico, soprattutto delle piccole imprese. Varati i primi due schemi di decreto legislativo di attuazione della delega fiscale, uno sulle semplificazioni e la dichiarazione precompilata e l’altro sulla riforma del catasto, il governo sta preparando un terzo decreto su “abuso di diritto” e riordino delle sanzioni, che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri ai primi di agosto. A settembre, invece, arriverà un quarto decreto che rivoluzionerà la tassazione per le piccole imprese che usano i regimi fiscali semplificati. Il reddito d’impresa si calcolerà su entrate e uscite effettive e non su costi e ricavi teorici. In questo modo si dovrebbe superare il problema dei mancati incassi dovuti ai ritardi nei pagamenti. La novità sarà accompagnata dall’incentivazione della fatturazione elettronica anche tra privati. Inoltre, per favorire la capitalizzazione delle piccole aziende è in arrivo una importante novità: le società individuali e di persone si vedranno tassare il reddito che resta in azienda in base alla nuova Iri secondo l’aliquota proporzionale allineata all’Iris, mentre solo la parte di reddito che verrà prelevata dall’imprenditore e dai soci subirà l’aliquota Irpef di competenza. Arriveranno infine anche un nuovo regime forfettario al posto del regime dei minimi articolato secondo il settore economico di attività e un sistema semplificato per le imprese di nuova costituzione.