Politica interna
Giorgio Napolitano – In occasione della cerimonia al Quirinale per i candidati al Premio David di Donatello, il Capo dello Stato ha voluto mettere l’accento, ancora una volta, sulle premesse del suo secondo mandato: un incarico “a termine”, che “cerco di esercitare nei limiti del possibile fermamente e rigorosamente, ma soltanto nell’interesse generale del Paese”. Napolitano ha poi specificato che questo interesse si sostanzia “in cambiamenti e riforme in molti campi, anche in quello istituzionale”, per i quali è necessario abbracciare “visioni più aperte, che sprigionino energie innovative e qualità di crescita”. Da più parti le parole del Presidente della Repubblica sono state interpretate come un tentativo di richiamare i partiti all’unità per uscire dalla palude in cui rischiano di rimanere bloccate le riforme incardinate all’inizio del Governo Renzi.
Riforme – Mario Mauro, dei Popolari per l’Italia, è stato sostituito da Lucio Romano nella commissione Affari costituzionali del Senato, dove si sta giocando la delicata partita degli emendamenti sulla riforma del Senato stesso. E l’ex Ministro della Difesa, che in passato si era smarcato dall’esecutivo sulla riforma, ha rilasciato dichiarazioni di fuoco: “È stato un omicidio politico, su mandato esterno”, dal momento che non sono come i “tanti Dudù di Renzi”. Mauro ha attaccato Pier Ferdinando Casini, additandolo come il deus ex machina della rimozione in accordo con l’Esecutivo.
Politica estera
Iraq – Il Paese sta scivolando nel caos totale e ieri è caduta Mosul, seconda città del Paese assediata da mesi dalle milizie islamiche di Isis; le truppe lealiste, a maggioranza sciita, sono in fuga. Le milizie sunnite controllerebbero oramai metà del Paese e potrebbero dare vita a un vero e proprio califfato islamico, mentre l’ipotesi di una tripartizione del Paese- enclave sciita, sunnita e curda- si fa sempre più reale. Il Premier Maliki ha chiesto che il Parlamento dichiari lo stato d’emergenza e ha disposto il bombardamento aereo di alcuni obiettivi conquistati dai qaedisti.
Siria – Fonti locali sostengono che Padre Paolo Dall’Oglio, rapito circa un anno fa, sarebbe ancora in vita e che un mese fa una delegazione italiana lo avrebbe addirittura incontrato al confine turco. I rapitori pretenderebbero però “un riscatto astronomico”. Dalla Farnesina è poi arrivata una smentita ufficiale.
Israele – Il Parlamento ha eletto Reuven Rivlin come nuovo Presidente e come successore di Shimon Peres. Rivlin è considerato un falco per quanto riguarda i rapporti con i palestinesi, dal momento che è sempre stato favorevole agli insediamenti dei coloni ed è storico oppositore della creazione uno Stato palestinese indipendente.
Economia e Finanza
Macro Italia – L’Istat ha confermato la contrazione del Pil nella prima parte del 2014, -0,1% sul trimestre e -0,5% sull’anno. Ma per la prima volta dal quarto trimestre 2010 l’Istituto di statistica ha rilevato una timida ripresa dei consumi su base congiunturale (+0,1%). Bene anche la produzione industriale ad aprile, con un aumento dell’1,6% sullo stesso mese del 2013. E un segnale positivo arriva anche dall’Ocse, il cui “superindice” vede l’Italia come unico Paese del G7 con un dato in crescita.
Matteo Renzi – Prosegue il viaggio in Asia del Premier, che ieri è volato da Hanoi a Shanghai. Commentando i dati della bilancia commerciale tra Italia e Cina, in passivo di 13 mld per il nostro Paese, Renzi ha definito come “impensabile” lo squilibrio: “Dobbiamo esportare di più, certo dobbiamo anche attirare più investimenti esteri, ma non ci possiamo accontentare”. E una colpa del passato è stata dare alla “delocalizzazione un significato solo negativo”, così “scoraggiando l’apertura al mondo del Paese”. Infine, un auspicio sull’Expo, lanciato proprio mentre era in visita al padiglione italiano della passata esposizione cinese: “Sarà una gigantesca opportunità per l’Italia per mostrare un Paese migliore da come spesso lo si racconta”. Infine, l’Expo è stato oggetto di un botta e risposta tra Maroni e lo stesso Renzi, col primo a lanciare un allarme sul rischio di non completare i lavori in tempo e il secondo a muso duro: “Pensi alle sue responsabilità”.
Fisco – Dopo i tecnici del Senato, anche quelli della Camera hanno fatto alcuni rilievi al cosiddetto decreto Irpef, che dovrà ricevere a Montecitorio il definitivo via libera e su cui non si esclude il Governo possa mettere la fiducia. Secondo i tecnici la stima della platea dei beneficiari, basata sui reddit del 2011, potrebbe aver subìto in questi tre anni significativi scostamenti.