Politica interna
Riforme – Nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio Giorgio Napolitano è intervenuto nel dibattito sulla riforma del Senato, fornendo un appoggio al Governo. Il Capo dello Stato ha ritenuto infatti infondate le ragioni di quanti “agitano spettri di insidie e macchinazioni autoritarie” e ha lanciato un appello “a superare un’estremizzazione dei contrasti ingiusta e rischiosa”. Napolitano ha poi ricordato che le riforme istituzionali “non sono meno importanti” per la ripresa di quelle del lavoro e della spesa pubblica, rivendicando anche il principio della “massima convergenza politica in Parlamento”, anche “con forze del campo opposto”. L’intervento ha suscitato le reazioni contrariate di M5S e Sel, con quest’ultima che ha chiesto un incontro col Capo dello Stato “per esporre il proprio punto di vista”.
Intanto in Senato la riunione dei capigruppo ha stabilito il calendario dei lavori, che dalla settimana prossima andranno avanti a oltranza, sette giorni su sette, per procedere alla votazione dei 7.850 emendamenti e concludere così l’esame in Aula prima della pausa estiva, come nei desiderata di Renzi.
Giancarlo Galan – La Camera ha detto “sì” a larghissima maggioranza alla richiesta d’arresto inoltrata dalla magistratura a carico dell’ex governatore del Veneto, coinvolto nell’inchiesta sul Mose. I voti favorevoli sono stati 395, con l’assenso anche di Lega Nord e di Fratelli d’Italia; in serata è arrivato il messaggio di solidarietà di Silvio Berlusconi, che si è detto “profondamente addolorato”.
Politica estera
Medio Oriente – Le compagnie aeree internazionali hanno deciso ieri di sospendere i voli diretti a Tel Aviv, dopo che un razzo sparato dalla Striscia ha centrato una casa a Yahud, vicino all’aeroporto Ben Gurion. Mentre la diplomazia Onu e Usa cerca di mandare in porto una tregua e preme affinché le parti ricomincino a parlarsi, l’isolamento aereo di Israele potrebbe però aggravare la situazione e spingere Gerusalemme a cercare una smilitarizzazione della Striscia di Gaza sul campo e non per via negoziale, come da giorni chiede Netanyahu alle cancellerie occidentali. Da parte palestinese, Abu Mazen pone invece come precondizione la fine dell’embargo: “Non torneremo alla morte lenta”. E a due settimane dall’inizio del conflitto, le vittime palestinesi sono oramai 610, quelle israeliane 29, tra cui due civili.
Ucraina – Mentre al Consiglio degli Esteri a Bruxelles iniziato ieri si apparecchiano nuove sanzioni economiche mirate nei confronti di individui o società russe responsabili della destabilizzazione dell’Ucraina, il Ministro Mogherini, che ha coordinato la riunione nell’ambito del semestre di presidenza italiana, ha usato parole molto dure commentando un disastro aereo che “ha trasformato la crisi ucraina in un conflitto globale”. Nel frattempo gli esperti dell’Ocse che hanno avuto accesso all’area dello schianto parlano di “rottami spostati” e “100 corpi mancanti”, con “ricerche sul campo largamente compromesse”.
Economia e finanza
Europa – Eurostat ha diffuso ieri i dati relativi al primo trimestre dell’anno che certificano un balzo del debito pubblico rispetto al Pil dei Paesi dell’Eurozona dal 92,7% del dicembre 2013 al 93,9%. L’Italia è in testa, con un rapporto debito/Pil in aumento di tre punti al 135,6%.
E proprio ieri il Ministro Padoan ha illustrato al Parlamento europeo le linee guida del semestre di presidenza italiana, ribadendo che il nostro Paese chiederà “il rispetto delle regole Ue ma con flessibilità”. E Padoan non ha nascosto le proprie preoccupazioni “sui deludenti dati macroeconomici che arrivano dalla Germania”, i quali “indicano che la debolezza è persistente nel tempo e più ampia rispetto a sei mesi fa”.
Argentina – La Corte Usa che si occupa del rimborso dei tango bond ha respinto la richiesta avanzata da Buenos Aires di sospendere il blocco del pagamento di 539 mln di dollari di cedole per i creditori che aderirono allo swap dopo il default del 2001. I giudici statunitensi hanno stabilito che quel pagamento è possibile solo se associato al rimborso di titoli detenuti da hedge fund non interessati dal concambio e ora hanno disposto “trattative a oltranza” tra il Governo argentino e i fondi per gli otto giorni restanti prima del default tecnico del Paese sudamericano.
Sviluppo – Palazzo Chigi ha annunciato la firma di 24 contratti di sviluppo per progetti strategici del valore di 1,4 miliardi, di cui 700 mln provenienti dai fondi Ue. Secondo il Governo questa operazione di politica industriale, a cui hanno già aderito tra gli altri Vodafone, Telecom e Sanofi, “creerà o salvaguarderà 25 mila posti di lavoro”.