Politica interna
Legge elettorale: incontro, durato circa un’ora e trasmesso in streaming, fra la delegazione del Pd e quella del M5S; tema la riforma elettorale. Renzi ha ribadito l’esigenza della “governabilità” e si è dichiarato disponibile al ripristino delle preferenze, ma ha chiesto ai parlamentari grillini di partecipare alle riforme costituzionali; positiva la risposta del capogruppo Di Maio, che si è detto favorevole all’ipotesi. Le due delegazioni torneranno a incontrarsi far tre giorni.
Intercettazioni: il pacchetto giustizia verrà esaminato lunedì prossimo in consiglio dei ministri ed oltre al processo civile ed alle norme sul falso in bilancio saranno affrontati nuovi capitoli, maggiori garanzie nella privacy nelle intercettazioni, nuovo sistema elettorale del Csm, ragionevole durata del processo penale, abbattimento del pesantissimo fardello di oltre 5 milioni di cause civili arretrate, stretta sui reati di associazione mafiosa e gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Ma soltanto a settembre si entrerà nel dettaglio, Renzi sarebbe intenzionato a fare confluire tutti gli argomenti in una riforma che procederà per step.
Nomine europee: nella difficile partita Renzi spinge per chiudere un “accordo complessivo” sulle nomine, comprendendo il presidente del Parlamento, quello del Consiglio, dell’Eurogruppo e l’Alto rappresentante per la politica estera. Non ci si può limitare insomma alla designazione del presidente della Commissione Jean Claude Juncker, l’Europa deve decidere fin da subito l’identità della squadra che la guiderà per i prossimi quattro anni. L’opinione è condivisa da Angela Merkel, l’Italia appare sempre più il partner di confronto privilegiato per i tedeschi in Europa, la cancelliera ha ribadito, in aperto contrasto con quanto sostenuto dalla Banca Centrale Tedesca, che, come richiesto da Renzi e da molti leader europei, “la flessibilità offerta dal Patto va sfruttata, la disoccupazione è il problema numero uno”.
Politica estera
Iraq: Il Presidente Nouri Al Maliki è andato in televisione per mandare al Paese un messaggio che costituisce un secco “no” alle proposte avanzate dagli Stati Uniti e dalla massima autorità religiosa sciita in Iraq, Ali Sistani, per la creazione di un governo di unità nazionale. “Chi propone un esecutivo di emergenza nazionale vuole derubare il voto agli elettori”, ha detto Al Maliki, aggiungendo che la sola richiesta “è un colpo di stato contro la Costituzione e il processo politico”. Intanto i militanti dell’Isis stanno combattendo a poche decine di chilometri da Bagdad anche se un assedio della città appare improbabile, a meno di una vera e propria guerra civile: interi quartieri della capitale sono infatti abitati solamente da sciiti.
Spagna: continua la bufera sulla monarchia spagnola, ieri il gip José Castro ha rinviato a giudizio, dopo averla ascoltata come indagata lo scorso aprile, Cristina di Borbòn y Grecia, sorella del re Felipe VI salito al trono solo giovedì scorso al posto di Juan Carlos di Borbone, ed il marito Inaki Urdangarin. L’infanta rischia sino ad 11 anni di prigione per “reato fiscale e riciclaggio”, il consorte, con 8 capi di imputazione, almeno 21 anni. Un portavoce del monarca ha manifestato “il pieno rispetto all’indipendenza della magistratura”, ma l’Anticorruzione sta preparando un ricorso per scagionare l’Infanta presso la Corte di Cassazione delle Baleari, che deciderà dopo l’estate se processarla o no.
Economia e Finanza
Alitalia: l’intesa con Etihad Airways c’è, manca soltanto la firma, ma l’annuncio congiunto delle due compagnie parla chiaro e conferma che è stato raggiunto un accordo su termini e condizioni dell’operazione con la quale gli arabi acquistano una partecipazione azionaria del 49 per cento in Alitalia. Soddisfatte le due condizioni prioritarie per Etihad, ristrutturazione del debito con le banche e superamento degli scogli del decreto Bersani, resta aperto il nodo problematico degli esuberi, che Alitalia avrebbe quantificato in 2.251, in gran parte tra i dipendenti di terra. I sindacati, pur giudicando “irricevibile” la proposta, sembrano ormai convinti che la battaglia si combatterà esclusivamente sull’entità dei tagli, cercando di limitare al massimo gli esuberi. Il ministro dei Trasporti Lupi ha chiosato ieri “è sempre più chiaro che questo matrimonio s’ha da fare”.
Usa: la frenata dell’economia americana nel primo trimestre dell’anno è stata peggiore di quanto si pensasse, il Pil ha perso il 2,9% facendo segnare il peggior risultato dopo quello del primo trimestre del 2009, in pratica all’inizio della grande recessione. Gli economisti continuano a pensare che si sia trattato di una frenata transitoria, legata soprattutto al cattivo tempo che ha arrestato molte attività, ma le proporzioni iniziano a creare allarme fra chi teme che il Paese stia di nuovo scivolando verso la recessione, tecnicamente determinata da due trimestri di crescita negativa. In controtendenza il dato sull’occupazione, con la creazione di 1,1 milioni di posti di lavoro negli ultimi 5 mesi.
Consumi in Italia: spiccano il volo nel mese di aprile le vendite al dettaglio, secondo i dati Istat la variazione positiva rispetto allo stesso mese del 2013 è del 2,6% ma il dato è influenzato dalla differente calendarizzazione della Pasqua, il 31 marzo nel 2013 ed il 20 aprile nel 2014. Allargando l’orizzonte al dato da inizio anno si nota invece un calo dello 0,8%, con l’alimentare a -0,5%. Secondo il Presidente di Federdistribuzione Cobolli Gigli “risulta evidente che anche per il 2014 siamo di fronte a una calo delle vendite, un trend che pesa sull’economia italiana con continuità”.