Strappo nel Carroccio – La Lega ha espulso Flavio Tosi. Questa la decisione annunciata ieri in tarda serata da Matteo Salvini. Falliti i tentativi di mediazione degli ultimi giorni, il sindaco di Verona è “decaduto” da militante e segretario della Liga Veneta. Il consiglio federale del Carroccio ha anche formalizzato l’incompatibilità tra tesseramento nella fondazione di Tosi e militanza nel partito. È probabile che oggi stesso Tosi annuncerà in via ufficiale la propria candidatura a presidente del Veneto. La sua corsa contro Zaia potrebbe essere supportata dai partiti di Alfano e Passera.
La riforma costituzionale – La Camera ha approvato il primo dei due voti finali sulla riforma del Senato e del titolo V. I deputati di Pd e Forza Italia hanno finito per allinearsi alle posizioni dei rispettivi leader, sia pure con delle riserve. Da un lato la minoranza democratica minaccia che questo sarà il suo ultimo voto positivo se non saranno prese in considerazione modifiche all’Italicum. Dall’altro, 17 esponenti di Forza Italia considerati vicini a Verdini, pur avendo votato no su richiesta personale di Berlusconi, firmano un documento per dichiarare il proprio dissenso all’attuale linea antigovernativa. La riforma torna ora in Senato per la terza lettura.
Politica estera
Iran e nucleare – Il prossimo lunedì, a Bruxelles, i diplomatici europei discuteranno con il ministro degli Esteri iraniano sul dossier nucleare. Resta però alta la tensione tra Teheran e il partito repubblicano americano: 47 senatori del Congresso statunitense hanno inviato una lettera aperta ai leader iraniani per dissuaderli dal concludere un accordo con Obama. Dura la reazione del vicepresidente Joe Biden e dell’ex segretario di Stato Hillary Clinton.
La guerra all’Isis – Il generale libico Kalifa Haftar ha chiesto direttamente a Matteo Renzi di schierarsi con governo di Tobruk e di liberare il suo esercito dall’embargo internazionale di armi. In cambio, il comandante in capo della Cirenaica promette di combattere l’Isis e di ripristinare i trattati sull’immigrazione clandestina. Il governo italiano, tuttavia, preferisce favorire i negoziati dell’Onu: oggi Renzi incontrerà il diplomatico Bernardino Leòn, che conduce le trattative tra Tripoli e Tobruk promosse dalle Nazioni Unite. Intanto l’Isis ha diffuso un video in cui un bambino giustizia due prigionieri kazaki, e Boko Haram ha utilizzato una ragazzina kamikaze per una strage di civili nel nord-est della Nigeria.
Economia e Finanza
Piano Junker – La Cassa Depositi e Prestiti contribuirà con otto miliardi di euro entro tre anni all’EFSI, il fondo europeo per gli investimenti strategici. Secondo i recenti accordi, Italia, Germania, Francia e Spagna potranno contribuire non solo al Fondo, ma anche a piattaforme di progetti e a singole infrastrutture. I primi prestiti del piano Junker potranno essere distribuiti tra l’estate e l’autunno. Il governo prevede di investirli per la diffusione della banda ultralarga, nuove tratte ad alta capacità ferroviaria e autostrade. Scartate invece le proposte relative alla messa in sicurezza del territorio, all’edilizia scolastica e alla bonifica di edifici pubblici dall’amianto: il piano Junker vieta infatti di finanziare lavori a totale finanziamento pubblico.
Euro e dollaro – Nel primo giorno del Quantitative Easing sono stati acquistati 3,2 miliardi di titoli di Stato europei, dice Benoit Couré, membro del direttivo della BCE. Tra gli effetti immediati, lo spread dei BTp italiani decennali è sceso sotto quello dei bonos spagnoli, cosa che non accadeva da oltre un anno. Inoltre l’Euro è sceso rispetto al dollaro a quota 1,07 – il minimo mai toccato dalla primavera del 2003. Tra le cause non solo l’entrata in vigore del QE(il piano prevede che la BCE stampi più moneta), ma anche la crescita dell’economia americana e il deflusso di capitali dall’Unione Europea. Gli effetti saranno positivi per le esportazioni, anche se ieri le borse non ne hanno beneficiato.