Politica interna
Misure anti-terrorismo – Nel dl che il ministro Angelino Alfano intende proporre al prossimo Consiglio dei ministri, il titolare del Viminale sta valutando, con il ministro della Giustizia Andrea Orlando e con i vertici della magistratura, l’istituzione di una super procura anti-terrorismo islamista. Non è escluso, vista la spending review, che questo compito sia affidato alla Procura nazionale antimafia, che potrebbe estendere ai terroristi misure già previste per i mafiosi. L’attività di prevenzione si concentra sulla sorveglianza dei possibili obiettivi, ma soprattutto sull’analisi dei nominativi di persone sospette, coinvolte nelle inchieste o finite sotto controllo per contatti con ambienti jihadisti. Alfano ha parlato anche dei 53 foreign fighters partiti dall’Italia per il fronte siriano. Di questi, solo quattro sono di nazionalità italiana e tra loro c’è anche una donna.
Quirinale – Intervistato ieri da Lilli Gruber a “Otto e Mezzo”, Matteo Renzi assicura che l’imminente appuntamento per l’elezione del capo dello Stato non sarà un replay del 2013: non sarà possibile alla prima votazione ma scommette che alla quarta il nome ci sarà. Nonostante i tentativi della minoranza dem di far saltare il patto del Nazareno, il presidente del Consiglio mantiene la sua rotta: compensare i franchi tiratori del Pd con i voti di Forza Italia. Senza però rinunciare a cercare fino all’ultimo un’intesa all’interno del suo partito e senza dare a Berlusconi il salvacondotto attraverso il decreto fiscale. Nella partita del Colle, potrebbero diventare fondamentali anche i voti dell’ex M5S Massimo Artini: il deputato espulso a fine novembre lavora a un gruppo unico di deputati e senatori per Palazzo Madama fuoriusciti dal Movimento. I membri potrebbero essere da 25 a 35, ma il numero potrebbe salire se lo scontento nei confronti di Grillo e Casaleggio dovesse crescere.
Politica estera
Francia – Ieri Parigi e la Francia hanno vissuto un altro giorno di guerra che alla fine restituisce un bilancio molto pesante in termini di vite umane: tre terroristi uccisi in due blitz e quattro ostaggi morti. Prima il raid alla tipografia di Dammartin-en-Goële, paese a 40 chilometri da Parigi, dove i due fratelli Kouachi, autori della strage nella redazione di Charlie Hebdo, si erano asserragliati. Poi, l’assalto al supermercato kosher di Porte de Vincennes, periferia est di Parigi, dove Amedy Coulibaly, amico e complice dei due fratelli, si era barricato con diversi ostaggi. Sarebbe in fuga la compagna di Coulibaly, Hayat Boumeddine, che in un primo momento sembrava fosse con lui nel supermercato e poi scappata insieme agli ostaggi. Ora la caccia si concentra su di lei: il timore è che anche Hayat cerchi il martirio.
Russia – Un decreto firmato lo scorso 29 dicembre dal premier Medvedv stabilisce chi può e chi non può avere la patente di guida. Tra questi ultimi, c’è chi è cieco da entrambi gli occhi ma anche transessuali e travestiti. Il provvedimento, che ha scatenato una valanga di critiche, stabilisce una serie di “patologie” (così sono definite) per le quali non è consentito guidare e punta a ridurre gli incidenti stradali mortali che in Russia fanno circa 30 mila vittime l’anno. Oltre a numerose invalidità fisiche, nella lista sono stati inseriti anche quelli che l’Organizzazione mondiale della Sanità definisce “disordini di identità di genere” e “disordini di preferenza sessuale”.
Economia e finanza
Mercati – Dopo una giornata positiva, ieri c’è stato un nuovo crollo: le Borse europee hanno chiuso tutte in negativo vanificando i guadagni delle sedute precedenti e bruciando quasi 115 miliardi di euro. Milano, la peggiore dopo Madrid, ha perso il 3,27%. Il tonfo di Piazza Affari è dovuto alla discesa dei titoli bancari, alcuni in caduta libera. Sul settore creditizio pesa una lettera inviata dal nuovo organismo di vigilanza della Bce alle banche controllate con la richiesta di soglie di capitale più alte. Ma a preoccupare i mercati sono anche le voci che circolano sulle misure di quantitative easing annunciate ieri da Mario Draghi: gli acquisti di titoli di Stato da parte della Banca centrale europea non supererebbero i 500 miliardi di euro.
Dati Istat – Aumenta il reddito disponibile, ma i consumi restano fermi: il ritratto dell’Italia che emerge dal rapporto Istat sul terzo trimestre 2014 è quello di un Paese prudente e con poca voglia di spendere. Gli effetti dei primi 3 mesi di erogazione del bonus da 80 euro si vedono: il reddito delle famiglie cresce dell’1,8% rispetto al trimestre precedente, così come il potere d’acquisto (+1,9%). Ma la spesa degli italiani rimane invariata. Sempre secondo i dati dell’Istituto di statistica, nei primi 9 mesi del 2014 il rapporto tra deficit e Pil è risalito al 3,7%: un dato su cui il ministero dell’Economia frena gli allarmismi perché, dice, l’ultima parte dell’anno fa registrare storicamente un dato più basso.