Politica interna
Governo: slitta al prossimo Consiglio dei Ministri l’annunciato provvedimento sulla scuola, “per evitare di mettere troppa carne al fuoco”, spiega Renzi mentre un comunicato di Palazzo Chigi assicura che si tratta solo di un rinvio. Retromarcia inusuale per il presidente del Consiglio, che nei giorni scorsi si era sovraesposto annunciando misure “stupefacenti” sull’istruzione. Probabile che nel corso dell’incontro di ieri al Quirinale il presidente Napolitano, informato da Renzi sull’azione di governo, abbia ribadito che le riforme vanno fatte bene e con cura, consigliando prudenza al premier. Prosegue invece l’iter sul tema giustizia, il ministro Orlando presenterà oggi una riforma a 360 gradi, sia sulla materia civile che su quella penale e che comprenderà anche nuove norme sulle intercettazioni, sulle quali il Guardasigilli avrebbe voluto qualche giorno di riflessione in più. Ma il Ncd ha puntato i piedi ottenendo il via libera di Renzi, interessato soprattutto allo smaltimento per decreto della montagna di cause civili accumulate nei tribunali. Si tratterà comunque solo di linee generali, mentre l’intervento sarà affidato ad una legge delega dopo la giornata di incontro con la stampa prevista per settembre; anche Berlusconi sembra molto cauto anche se, nel corso di un incontro con i fedelissimi ad Arcore, ha detto di voler essere fiducioso; “Bisognerà capire cosa scriveranno davvero nei testi, e tener conto che di tutto si discuterà in Aula; certo se si trattasse di una riforma che fa del giustizialismo la sua ragion d’essere, non potremmo starci”, ha detto il leader di Fi.
Politica estera
Europa: potrebbe essere il polacco Tusk, spinto dalla Merkel ed accettato da Hollande, il successore di Van Rompuy alla presidenza del Consiglio, elezione che chiuderebbe la lunga partita sulle nomine europee. Domani i leader tornano a Bruxelles, dopo il flop di luglio, ma questa volta non hanno appelli; sembra certa la nomina di Federica Mogherini ad Alto rappresentante della politica estera dell’Unione, nonostante il suo nome continui ad attirare polemiche, a questo punto forse tardive. Ieri due quotidiani “di peso” come Le Monde ed il Financial Times hanno parlato di nome “deludente” e “sbagliato”, il cui scarso carisma soddisferebbe i paesi che non vogliono una vera politica estera della Ue.
Ucraina: immagini satellitari diffuse ieri dalla Nato mostrano un convoglio di unità di artiglieria russe che si muove nella campagna ucraina preparandosi all’azione nell’area di Krasnodon; sarebbe questa la “smoking gun” che testimonia la partecipazione dei soldati di Mosca alla guerra del Donbass, e che costringe l’Occidente a temere nuovamente che in Ucraina stia accadendo qualcosa di molto più grave di un conflitto regionale. “Valuteremo l’ipotesi di nuove sanzioni” ha avvertito Angela Merkel, mentre il presidente Obama ha detto che le incursioni “si tradurranno in costi gravi per Mosca”. Nel suo ruolo di presidente di turno della Ue Matteo Renzi ha chiamato Vladimir Putin protestando per la “intollerabile escalation”, giudicata pericolosa anche dal segretario dell’Onu Ban Ki Moon. Il più cauto sembra essere proprio il presidente ucraino Poroshenko secondo il quale “la situazione è difficile ma sotto controllo”.
Economia e Finanza
Sblocca-Italia: duello sui fondi per garantire la copertura del decreto, ieri la giornata ha visto numerose riunioni a Palazzo Chigi fra il premier Renzi ed i ministri dell’economia, delle Infrastrutture ed il sottosegretario alla presidenza Delrio. Alla fine sembra avere prevalso la strategia basata sui numeri reali cara a Padoan, secondo il quale il finanziamento delle misure in Consiglio dei Ministri non potrà passare, se non in minima parte, dai 16-17 miliardi attesi dalla spending review; ipotecare sin d’ora una consistente parte della riduzione di spesa programmata per il 2015 potrebbe aprire un’ampia crepa nell’impalcatura contabile che il ministro dell’Economia sta allestendo per stabilizzare il bonus Irpef da 80 euro e se possibile accelerare sul taglio dell’Irap.
Consumi: a giugno le vendite al dettaglio sono rimaste ferme, nonostante si trattasse del primo mese di disponibilità in busta paga del bonus da 80 euro. L’indice calcolato dall’Istat registra infatti per il primo mese estivo una crescita zero su base mensile ed un calo sui 12 mesi pari al 2,6%. Divampa la polemica sull’efficacia della restituzione degli 80 euro ai fini del sostegno dell’economia, secondo Confcommercio la misura non ha prodotto gli effetti sperati e non è stata idonea a sostenere la fiducia delle famiglie; Federalimentare chiede terapie fiscali di rilancio immediate e di forte impatto, mentre tra gli economisti molti sostengono che gli 80 euro restituiti alle famiglie sono stati utilizzati per coprire arretrati ancora da pagare, debiti mutui o bollette.
Titoli: il Tesoro chiude la settimana di aste incamerando prestiti per altri 8 miliardi con la vendita di CcTeu e BTp a 5 e 10 anni. Nel dettaglio Via XX Settembre ha piazzato BTp a 5 anni per 2,5 miliardi, con rendimenti in calo all’1,10% e BTp decennali per 4 miliardi con tassi scesi al 2,6%; assegnati infine CcTeu per 1,5 miliardi all’1,16%. Un po’ debole la richiesta del nuovo benchmark decennale, più tonica invece la domanda sul BTp a 5 anni, un titolo che garantisce interessanti margini di guadagno rispetto ad altri concorrenti europei.