tangenti romaPolitica interna
 
Roma: un lunghissimo elenco di politici e funzionari pubblici, in pratica il libro mastro delle tangenti, è stato trovato dai carabinieri a casa della moglie di uno dei più stretti collaboratori del boss dell’organizzazione, l’ex terrorista dei Nar Carminati; nomi e cognomi degli stipendiati, delle persone da far assumere, degli imprenditori collusi. La Procura sta preparando nuovi arresti ed il terremoto sembra essere solo all’inizio; l’ex sindaco Alemanno si dichiara innocente ma ammette di aver sbagliato nella scelta dell’entourage, il premier Renzi si è detto “sconvolto” ed ha immediatamente commissariato il Pd di Roma, affidando a Matteo Orfini il compito di “fare pulizia”.
 
Riforme: “Il patto del Nazareno comprende la nuova legge elettorale, l’abolizione del Senato elettivo e l’idea che le riforme si fanno assieme. Non comprende la questione del Quirinale e quella dell’agibilità politica, normata dalla legge Severino”. Il presidente del Consiglio ha circostanziato il patto siglato con Berlusconi, inviandogli un messaggio chiaro: le partite della riforma e della successione a Napolitano devono restare distinte. La proposta lanciata martedì di approvare l’Italicum nei tempi previsti, facendolo però entrare in vigore nel 2016, rassicura chi teme elezioni a breve, ma non trova il sostegno della minoranza del Pd, o almeno di una parte di essa. Ma Renzi rilancia il dialogo con i grillini anche per l’elezione del successore di Napolitano, mentre anche la Lega Nord è pronta ad appoggiare un candidato proposto da Matteo Renzi per la successione al Quirinale, ma solo “se positivo e non di parte”.
 
Prescrizione: colpo di scena nella storia infinita della prescrizione, oggi gli alfaniani presentano in commissione Giustizia alla Camera la loro proposta, in sostanza identica a quella del governo. Tempi di prescrizione bloccati in primo grado e, a seguire, un processo “breve” in appello o in Cassazione. Prevedibile l’ennesimo scontro politico tra Pd e Ncd, la proposta “fotocopia” si andrà ad aggiungere ai tre disegni di legge già presentati e la discussione si annuncia calda.
 
 
Politica estera
 
Iraq – Iran: il Pentagono ha confermato che caccia iraniani hanno colpito posizioni jihadiste nella provincia irachena di Dyiala, attacchi condotti all’interno di una fascia di sicurezza che Teheran ha creato lungo il confine per prevenire infiltrazioni. Si viene così a creare una collaborazione di fatto fra i due Paesi avversari; il segretario di Stato americano Kerry ha smentito che vi sia una cooperazione, però ha definito i raid “un’evento positivo”. È impossibile pensare che l’Iran mandi i suoi aerei senza qualche forma di comunicazione, magari via Bagdad, con gli Stati Uniti. Se non lo facessero sarebbero degli irresponsabili.
 
Corea del Nord: una televisione sudcoreana ha detto di essere entrata in possesso di un documento statale interno della Corea del Nord in cui veniva ordinato a tutti quelli che si chiamavano Jong Un, cioè come il giovane dittatore, di cambiarsi il nome. La notizia fa sorridere ma non è per nulla improbabile; l’idea di rendere unico il nome del leader mostra una volta di più una Corea del Nord dove rituali di epoca feudale non sono ancora scomparsi.
 
 
Economia e Finanza
 
Jobs Act: il disegno di legge delega sul lavoro è legge. Ora, per attuare la riforma, il governo deve emanare entro 6 mesi i decreti applicativi; il primo sarà quello con la normativa sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti per i nuovi assunti, che avrà impatto diretto sull’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che non si applicherà più ai nuovi assunti. Subito dopo il voto, il presidente del Consiglio Renzi ha esultato su Twitter: “L’Italia cambia davvero”. Secondo il ministro Poletti il mercato del lavoro diventerà “più semplice ed efficiente, soprattutto per i giovani”. Durissimo il giudizio del leader di Sel Nichi Vendola: “Smantellano la civiltà del lavoro e lo chiamano Jobs Act”.
 
Mercati: i rendimenti dei Btp decennali non erano mai stati così bassi, il calo all’1,97% che si è verificato ieri rappresenta il minimo di sempre per il titolo di riferimento del mercato e ha spinto nella discesa anche lo spread coi Bund tedeschi di uguale durata calati fino a quota 123 punti percentuali. Ad accentuare la cautela dei mercati ha contribuito anche l’attesa per le decisioni che prenderà oggi il comitato direttivo della Bce. In pochi scommettono sull’avvio di un’azione forte di Quantitative easing che andrebbe oltre il mandato della Bce; resta l’impegno del presidente Draghi di agire con azioni straordinarie nel caso la situazione sul fronte dell’inflazione dovesse peggiorare.
 
Russia: il giorno dopo la presentazione della legge di bilancio che mette nero su bianco la debolezza dell’economia russa, il rublo fa registrare un nuovo record negativo, salvo poi recuperare in parte nel finale grazie all’intervento della banca centrale. L’economia russa si prepara ad entrare in recessione, la finanziaria 2015 prevede una contrazione del Pil dello 0,8%.