Politica interna
Renzi – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha illustrato in Parlamento il programma dei mille giorni: “è l’ultima chance per l’Italia. Se perdiamo, non perde il governo ma il Paese”. Renzi ha accennato anche alla possibilità di un decreto sul lavoro: “Non c’è cosa più iniqua che dividere i cittadini tra quelli di serie A e quelli di serie B. Questo è un mondo del lavoro basato sull’apartheid”. L’idea del governo sarebbe quella di superare l’articolo 18 con l’addio all’istituto del reintegro. Inoltre Renzi ha lanciato un avvertimento ai magistrati: “Noi rispettiamo le sentenze, ma non consentiamo ad un avviso di garanzia di cambiare la politica industriale di questo Paese”.
Nomine – Ancora una fumata nera in Parlamento per l’elezione dei due giudici della Corte costituzionale. Infatti al termine dell’ennesimo scrutinio né Luciano Violante né Donato Bruno, i due candidati delle grandi intese tra Pd e Forza Italia, hanno raggiunto il quorum dei tre quinti dei voti di Camera e Senato. Intanto è impasse anche per il Csm, in cui mancano da eleggere ancora due degli otto consiglieri laici del plenum.
Politica estera
Isis – I raid aerei degli Stati Uniti sulle postazioni dell’Isis in Iraq sono stati già più di 160 e sono serviti a indebolire le forze degli estremisti. Inoltre il capo del Pentagono Chuck Hagel e il capo di Stato maggiore Martin Dempsey, durante l’audizione al Congresso, non hanno escluso il ricorso a truppe di terra se la coalizione internazionale dovesse fallire.
Ucraina – Il presidente ucraino Petro Poroshenko e il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz hanno ratificato l’accordo di associazione tra l’Unione europea e l’Ucraina. Il trattato prevede che l’Ucraina possa avere un accesso privilegiato al mercato comunitario e non debba tagliare i dazi sulle merci europee. Intanto i deputati di Kiev hanno approvato il piano di Poroshenko che offre un regime di autonomia alle aree controllate dai separatisti filorussi.
Economia e Finanza
Padoan – Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervenuto a “Porta a Porta”, ha ammesso che a fine anno “avremo un numero del Pil negativo, come negli ultimi tre anni, ma sarà molto più piccolo del passato”, ma ha assicurato che il Pil risalirà già dal prossimo anno e in misura crescente dagli anni successivi. Inoltre Padoan ha confermato le criticità della politica di bilancio: “Faremo il possibile per trovare nella legge di Stabilità risorse sufficienti e credibili. Il nostro obiettivo è introdurre tagli alle tasse in modo permanente”.
Confindustria – Il Centro studi di Confindustria ha rivisto le stime sull’Italia, che resta in recessione. Infatti il Pil del 2014 sarà in calo dello 0,4% e nel 2015 la crescita si fermerà al +0,5%. Secondo le valutazioni degli economisti di Confindustria, la legge di Stabilità dovrà recuperare risorse per 15,9 miliardi nel 2015. Inoltre il rapporto sottolinea che le misure per la crescita vanno rafforzate operando sul rilancio degli investimenti pubblici e privati e sul taglio del cuneo fiscale.