Politica interna
Stato-mafia: resi noti i verbali della deposizione di Giorgio Napolitano al Quirinale, sono 86 le pagine di trascrizione della sua testimonianza. Secondo il Capo dello Stato le stragi del ’93 apparvero come un tentativo di ricatto per alleggerire il 41 bis, nuovi sussulti di una strategia stragista dell’ala più aggressiva della mafia. Rispondendo ai pm sulle minacce ricevute quell’anno, Napolitano ha detto che “servire il Paese significa anche mettere a rischio la propria vita”. Non vi fu comunque, secondo il Presidente della Repubblica, alcuna sottovalutazione, né contrapposizioni e distinzioni gravi a livello politico sulla risposta da dare, i gruppi parlamentari più forti non avevano dubbi sulla linea da seguire.
Ministro degli Esteri: con una mossa a sorpresa davanti a Napolitano, che chiedeva tempo per riflettere sulla scelta del nuovo titolare della Farnesina, Renzi ha sfoderato dal cilindro il nome di Paolo Gentiloni, politico di lungo corso, rutelliano e tra i primi a schierarsi a favore dell’attuale premier. Un profilo che non risponde precisamente ai requisiti richiesti dal Capo dello Stato nell’incontro di giovedì, giornalista ed esperto di comunicazione ma non certo un conoscitore profondo di politica internazionale, anche se attualmente faceva parte della Commissione Esteri. Nelle sue prime dichiarazioni Gentiloni ha detto che opererà “in totale continuità” con i suoi predecessori.
Caso Cucchi: non ci sono colpevoli per la morte di Stefano Cucchi, il giovane morto nel 2009 con evidenti segni di traumi e denutrizione una settimana dopo l’arresto per detenzione di stupefacenti. Per i giudici il fatto non sussiste, assolti medici, infermieri e poliziotti che lo hanno tenuto in custodia dopo l’arresto. La famiglia Cucchi ha già promesso ricorso, la sorella Ilaria ha parlato di “giustizia malata” ma ha aggiunto “andremo avanti, lo dobbiamo a Stefano”.
Politica estera
Burkina Faso: la protesta popolare ha spazzato via un dinosauro al potere da 27 anni, che si apprestava a cambiare la Costituzione per candidarsi e ottenere un altro mandato presidenziale. Blaise Compaoré è fuggito ieri dalla capitale Ouagadougou, mentre il capo dell’esercito Honoré Traoré ha assunto la carica di capo dello Stato in attesa di nuove elezioni entro tre mesi. La giornata cruciale per il Burkina Faso è stata quella di giovedì, quando una folla di manifestanti ha assaltato e dato fuoco all’edificio del Parlamento, dove i deputati si apprestavano a cambiare la legge in favore di “Beau Blaise”. Il leader dell’opposizione Zephirin Diabre aveva chiesto le dimissioni di Compaoré e lanciato un appello all’esercito perché si schierasse “con il popolo”. E così è stato.
Isis: il nuovo rapporto Onu che fotografa i combattenti dello Stato Islamico descrive un esercito ormai forte di almeno 15mila miliziani provenienti da 80 diversi paesi , dal Cile alla Norvegia. Secondo il rapporto, presentato ieri al Consiglio di Sicurezza, per la prima volta nelle file del terrorismo islamico si trovano volontari francesi, inglesi, irlandesi, russi che combattono fianco a fianco. Il rapporto tenta anche di spiegare come i giovani cadano in questa rete: la violenza dell’Isis è diversa da quella di Al Qaeda, presentata attraverso immagini patinate via YouTube e Twitter, quasi si trattasse di un videogame.
Economia e Finanza
Dati Istat: piccoli segnali di ripresa dell’economia italiana, cresce il numero di occupati, 82mila in più rispetto a settembre, e diminuisce il numero di cittadini che non lavorano né cercano un impiego; sale però il tasso di disoccupazione, arrivato ai livelli record già più volte raggiunti nel corso dell’anno. Questa la fotografia scattata dall’Istat nelle sue stime provvisorie diffuse ieri, l’aumento contemporaneo sia degli occupati che dei disoccupati è stato possibile grazie all’aumento della partecipazione al mercato del lavoro e al calo delle persone inattive. Tuttavia le previsioni dell’istituto di statistica sul Pil per la fine dell’anno indicano che l’economia continuerà a rallentare, anche se i consumi privati miglioreranno in maniera moderata. Ma il premier Renzi esulta su Twitter, “con il lavoro l’Italia riparte”.
Bankitalia: il sostegno della Banca centrale alla legge di stabilità del governo Renzi era già emerso nell’ultimo bollettino dell’Istituto, ma ieri il Governatore Visco, parlando di fronte ai banchieri riuniti per giornata del Risparmio, ha detto chiaramente che Via Nazionale sostiene la decisione di deviare, anche se solo temporaneamente, dall’obbligo del pareggio di bilancio, promuovendo così il congelamento di una regola che fino a pochi mesi fa sembrava scritta nella pietra, il Fiscal compact. Non è usuale che il governatore di Bankitalia si mostri così in sintonia con il Ministro del Tesoro, ma ieri Visco ha controfirmato le argomentazioni italiane già trasmesse a Bruxelles in favore di una politica di bilancio più adatta alle attuali, dure condizioni del ciclo economico.