Napolitano – “La situazione economica e sociale resta critica, il cambiamento non è più rinviabile”. Il presidente della Repubblica si rivolge alle alte cariche dello Stato nel tradizionale discorso di fine anno e ribadisce la necessità di lavorare sul fronte delle riforme. Chi, con “discussioni ipotetiche”, punta l’attenzione su elezioni anticipate o “soffia venti di scissione su questa o quella formazione politica” rischia di provocare “un danno grave” per il Paese. Il riferimento alla minoranza Pd è chiaro. Nell’ultimo discorso da Presidente, Napolitano esprime pieno appoggio al governo Renzi, dalle riforme al Jobs act: “Non si attenti in qualsiasi modo alla continuità di questo nuovo corso”. Quanto a se stesso, il capo dello Stato dice: “Mi ero personalmente impegnato per tutto lo speciale periodo di presidenza italiana del semestre europeo. Esso termina il 13 gennaio”. Ovvero: da quella data in poi ogni giorno può essere buono per le dimissioni.
Caos partiti – Non c’è pace per il Movimento 5 Stelle. Un deputato che va via e venti parlamentari pronti a lasciare per dare vita a gruppi autonomi. “Nel comunicare il mio voto favorevole alla risoluzione di maggioranza, annuncio la mia uscita dolorosa dal M5S, ormai non più evitabile”. Così Tommaso Currò comunica la decisione di lasciare il Movimento. In aula si scatena la bagarre e Currò viene investito dagli insulti dai colleghi pentastellati. “La slavina ha il merito di salvare la montagna” hanno detto Grillo e Casaleggio, ma lo scoppio di tensioni prova che il gesto non è affatto indolore.
C’è maretta anche in casa Forza Italia: sondaggi al palo, quattro milioni di deficit, licenziamento collettivo di 55 dipendenti, la fronda interna e ora anche l’imminente addio di Denis Verdini. Per non parlare del crollo degli iscritti al partito, da 400 a 60mila. Berlusconi minimizza, ma per l’ex Cavaliere è un periodaccio, alla vigilia di partite decisive su riforme e Quirinale.
Politica estera
Pakistan – Attacco talebano in una scuola pubblica gestita da militari a Peshawar. Con una furia contro bambini e civili senza precedenti nella storia del Paese, i terroristi del Tehrek-e-Taliban Pakistan hanno sparato all’impazzata uccidendo, dopo otto ore di follia e scontri con le forze di sicurezza, 141 persone, di cui 132 bambini e adolescenti. I nove uomini del commando che ha compiuto la strage sono stati uccisi. Un portavoce dei Taliban pachistani ha rivendicato l’azione come rappresaglia all’offensiva dell’esercito nel distretto tribale del Nord Waziristan: “Voi uccidete i nostri figli, vi faremo provare il nostro dolore”. Condanne sono giunte da tutto il mondo. Federica Mogherini, a nome dell’Unione Europea, ha definito l’eccidio degli studenti “un attacco ai valori universali, al futuro del Pakistan e al nostro futuro”.
Caso marò – L’ennesimo no dell’India sulla vicenda dei marò ha scatenato la reazione del governo italiano. La Corte suprema ha negato la licenza di Natale chiesta per il fuciliere di Marina Salvatore Girone e il prolungamento di quella per malattia per Massimiliano Latorre: un’opposizione che ha “fortemente contrariato” il presidente Napolitano. Il ministro della difesa Roberta Pinotti sfida New Delhi: “Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Non ci muoviamo da questa posizione”. A quasi tre anni dall’inizio della vicenda, i due marò sono sotto inchiesta ma ancora privi di capi di accusa.
Economia e Finanza
Crisi russa – Dopo il “lunedì nero” in cui il rublo ha perso, in un giorno, un decimo del suo valore, è arrivato il “martedì nero”. La decisione notturna della Banca centrale di alzare i tassi dal 10,5% al 17% ha regalato al rublo solo pochi minuti di ossigeno. La valuta russa crolla fino a quota 100 sull’euro poi recupera a 85, diventando la moneta con la peggiore performance mondiale del 2014, con una svalutazione superiore al 50%. Borse europee sull’ottovolante, dopo una giornata segnata anche dal petrolio (il Brent è sceso sotto i 60 dollari al barile per la prima volta da maggio 2009) e dalle attese di un rinvio del rialzo dei tassi Fed. Milano è stata la migliore tra i principali listini europei: l’indice Ftse Mib ha segnato a fine giornata un +3,27%.
Mercati e futuro – In un’intervista a Il Messaggero, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan fa una panoramica sulla situazione economica attuale e futura. Il ministro annuncia che nel 2015 lo Stato metterà in vendita quote di Poste e Ferrovie (40%) e di Enav (49%). Prima però verrà collocata un’altra quota di Enel. Sul fronte dei conti interni italiani, Padoan dice che “nel prossimo anno il debito crescerà ancora ma i cittadini avranno più soldi in tasca”. Il titolare dell’economia parla anche della situazione europea: “In Grecia il momento è delicato ma diversa da quella del 2010-2011”. “Le ragioni per le quali la Bce sxcenderà probabilmente in campo sono svariate”, aggiunge, “per esempio, il tema della deflazione in tutta Europa va affrontato con decisione: le crisi locali vengono dopo”.