Politica interna
Mafia Capitale – L’inchiesta sulla cupola romana svela una fitta rete di contatti a cui i componenti della banda si rivolgevano per seguire l’iter di un appalto, per curare gli interessi di un “amico” o per acquisire informazioni. Dalla Prefettura al Vicariato alla Guardia di Finanza, l’obiettivo era agevolare gli affari. Mentre l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno si difende dall’accusa di aver portato capitali all’estero illegalmente, dalla riunione dei Giovani Dem Renzi ribadisce: chi sbaglia, paga. “Non sappiamo se quello che sta emergendo dipinge un quadro di ‘tangentari all’amatriciana’ o mafiosi capaci di relazioni pericolose”, ha detto il premier, “noi non lasceremo la Capitale in mano ai ladri e non consentiremo a nessuno di mettere in discussione ciò che noi siamo”.
Italicum – Oggi in Senato il voto sulla clausola di salvaguardia presentata da Roberto Calderoli. L’effetto dell’inchiesta romana si fa sentire anche nelle aule del Parlamento. Gli scandali capitolini spingono il presidente del Consiglio Renzi a blindare uno dei punti cardine dell’intesa siglata con Berlusconi: quello dei capilista bloccati con le preferenze solo per i secondi e i terzi in lista. “L’Italicum ci costringe a diventare un partito, indicando un capolista si farà la selezione della classe dirigente senza spartire i posti tra le correnti”. Il premier conta sull’appoggio di Forza Italia ma la minoranza Pd non cede, ribadendo che 10 anni di liste bloccate non hanno poi prodotto tutta questa moralizzazione.
Politica estera
Usa – La Commissione intelligence del Senato Usa sta per rendere pubblico un rapporto che documenta per la prima volta l’uso della tortura su detenuti di Al Qaeda dopo l’11 settembre. Secondo numerose indiscrezioni, nei suoi interrogatori la Cia avrebbe usato sistemi che sconfinano nella tortura più spesso di quanto fin qui ammesso, senza peraltro ottenere risultati significativi. La pubblicazione del dossier, secondo i repubblicani e molti esperti militari, verrà usata da gruppi estremisti per incitare alla violenza contro bersagli americani nel mondo. Obama sembra comunque aver dato il via libera, ora la decisione spetta alla senatrice democratica Diane Feinstein, presidente della Commissione.
Russia – Sanzioni e calo del petrolio aggravano la situazione economica del Paese. Il valore del rublo continua la sua picchiata al di sotto di ogni record negativo della Storia, ma le notizie peggiori arrivano dal fronte petrolio: ieri un barile costava 67 dollari, quando Putin aveva invocato un prezzo intorno agli 80 solo per mantenere le disastrose condizioni attuali. È il vice ministro degli Esteri Rajabkov a dare voce ai pensieri del Cremlino: “C’è un piano dettagliato degli Usa per destabilizzare la Russia e la sua leadership”. Complotto o meno, la paura dei russi per un futuro sempre più povero aumenta di ora in ora. Torna l’incubo delle “rivoluzioni colorate”, il Cremlino allerta servizi segreti e polizia e stringe il controllo sui media.
Economia e Finanza
Conti pubblici – Uno sforzo maggiore entro marzo per ridurre il debito: questa la richiesta dell’Eurogruppo a Italia, Francia e Belgio. I ministri dell’Economia e delle finanze dell’Eurozona, riuniti a Bruxelles, confermano la decisione della Commissione di rinviare a primavera il giudizio sui tre Paesi che rischiano di non rispettare il patto di stabilità. Secondo il ministro dell’Economia Padoan non c’è “nessuna richiesta di misure aggiuntive: la legge di stabilità 2015 rilancerà l’economia italiana”. La fiducia di Padoan, per ora, è condivisa dai mercati, che non si sono fatti spaventare dal declassamento di S&P: il rendimento dei BTp è sceso all’1,94% e lo spread a 122 punti base. Ma, in caso di recessione continuata, il governo è pronto a un cambio netto di rotta per far fronte alle reazioni dei mercati: estensione degli 80 euro a pensionati e autonomi e piano triennale di investimenti.
Banche europee – Si annuncia un 2015 difficile per le banche del Vecchio Continente: le nuove norme europee per salvare i conti pubblici, l’economia che continua a zoppicare e il venir meno degli aiuti rendono pessimiste le agenzie di rating. La fotografia scattata dai rapporti di Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch è piuttosto severa. Secondo le previsioni delle agenzie, cresceranno i rischi per i creditori. “Dopo la crisi finanziaria globale, molti governi, specialmente nelle economie mature, hanno affermato di voler ridurre il supporto per i creditori senior delle banche”, ricorda S&P, “questo è il principale fattore di cambiamento”. Il rischio, secondo Carola Schuler managing director di Moody’s, è “una maggiore selezione nell’accesso ai mercati e una maggiore volatilità degli spread”.