Politica interna
Renzi – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a “Porta a Porta”, ha confermato che oggi pomeriggio vedrà il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi per mettere a punto la versione definitiva dell’Italicum. La tensione sul patto del Nazareno è restata altissima per tutto il giorno, ma Renzi ha ribadito: “Io voglio fare le riforme con Forza Italia, ma soprattutto voglio farle. Le regole del gioco si scrivono insieme, ma questo non significa che se loro non sono d’accordo non si fanno”.
Berlusconi – Silvio Berlusconi, dopo l’ufficio di presidenza di Forza Italia a Palazzo Grazioli, ha ricompattato il partito grazie a tre ore di confronto con il dissidente Raffaele Fitto e alla promessa di una nuova gestione di Forza Italia. Inoltre il documento finale ha dato a Berlusconi pieno mandato a proseguire la trattativa con il premier Matteo Renzi sull’Italicum: “Confermiamo la nostra volontà di collaborare alla scrittura della legge elettorale e delle riforme istituzionali, ma ovviamente senza subire diktat o imposizioni di alcun tipo”.
“Berlusconi vuole chiudere. Mettere la sua firma sotto la nuova legge elettorale, restare al centro del grande gioco. Quello che, tra poche settimane, avrà come premio anche il Quirinale. È questo il senso del «pieno mandato » che si è fatto dare ieri da Forza Italia. Un modo per far capire a Renzi che le parole di Brunetta non contano, che per quanto i Fitto, i Minzolini e tutti gli altri pasdaran interni abbiano fino all’ultimo provato a sabotare l’intesa, l’unica parola che conta è la sua.
Alle sei della sera l’ex Cavaliere varcherà per l’ottava volta il portone di palazzo Chigi e non ci sarà più spazio per riflessioni e ulteriori rinvii. «O si sblocca subito oppure salta il patto del Nazareno », minaccia Renzi. E Berlusconi non ha nessuna intenzione di correre questo rischio, soprattutto ora, a un metro dal traguardo. Soprattutto dopo che lunedì, nella riunione ad Arcore, Confalonieri e figli impegnati in azienda gli hanno preannunciato quello che la Borsa ha scoperto ieri. Ovvero Mediaset sta andando male, molto male: chiude i primi nove mesi del 2014 con una perdita di 46,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E l’ultima cosa di cui ha bisogno è una Forza Italia relegata a fare l’opposizione in un angolino del parlamento, con l’impero del Cavaliere minacciato da leggi avverse”.
Politica estera
Apec – Al termine del vertice Apec di Pechino, davanti a Barack Obama, Vladimir Putin e agli altri leader di Asia e Pacifico, il presidente cinese Xi Jinping ha detto che “è stato tracciato un percorso verso l’integrazione” e ha rilanciato la proposta di un’area di libero scambio Asia-Pacifico, più ampia rispetto al Tpp promosso dagli Stati Uniti.
Economia e Finanza
Manovra – La commissione Bilancio della Camera ha respinto circa 1.600 emendamenti alla legge di Stabilità sui quasi 4 mila che erano stati presentati. Infatti l’esame di ammissibilità ha portato all’esclusione di tutte quelle proposte estranee per materia alla manovra ovvero che introducono nuove o maggiori spese o minori entrate. Sono stati bocciati anche gli emendamenti che puntavano a riportare l’anticipo del Tfr in busta paga a un sistema di tassazione separata, ovvero non cumulabile con il resto dell’imponibile.
Europa – La Commissione europea ha pubblicato il rapporto sugli squilibri macroeconomici dell’Italia. In attesa della relazione conclusiva, prevista all’inizio del 2015, Bruxelles ha notato che “il ritmo delle riforme economiche è cresciuto, ma il progresso è irregolare. Molte riforme ambiziose, tali da rappresentare un cambio di passo, sono ancora in attesa di una piena adozione, tanto che l’esito rimane incerto”. Inoltre la Commissione ha espresso dubbi sul programma della spending review.
Alluvione, Chiavari in ginocchio due morti travolti dal fango e in Liguria arriva l’esercito. La cittadina del Tigullio devastata dall’acqua lunedì notte Le vittime: una coppia di Leivi, una frana ha distrutto la loro casa
Piove sui corpi ricoperti di fango di Carlo Armenise e Franca Iacino, sepolti da una frana che li ha sorpresi alle spalle, nella loro casa di Leivi, immediato entroterra del Tigullio. Alle 15,45 di ieri, quando i Vigili del fuoco tirano fuori dalla loro bara di melma i due coniugi, dopo 24 ore di ininterrotto diluvio l’acqua scende ancora sulle strade di Chiavari ricolme di masserizie tirate fuori dai negozi devastati di Carrugio Dritto, dai seminterrati di viale Millo. La pioggia continua a infilarsi dentro i garage del centro storico, dove sono intrappolate centinaia di auto.
Una città devastata dall’esondazione del fiume Entella e del rio Rupinaro, 30mila abitanti senza acqua potabile per due giorni, un quarto di città senza luce. «Non era mai accaduto che i due corsi d’acqua rompessero gli argini contemporaneamente — ricorda il sindaco Roberto Levaggi — ma 280 millimetri di pioggia in due ore penso che sia un evento straordinario».
Una bomba arrivata dal cielo. Tanto da richiedere l’intervento dell’esercito. Da Fossano giungono 40 militari dal Reggimento Artiglieria, da Torino mezzi degli alpini. E già prima di mezzogiorno tra la cittadina rivierasca e il suo entroterra, i comuni di Leivi, Carasco, San Colombano Certenoli si contano anche 200 vigili del fuoco, 60 mezzi, trecento volontari della Protezione Civile arrivati da ogni regione. E la Croce Rossa a Cavi di Lavagna allestisce una cucina da campo in grado di fornire 800 pasti al giorno; nella scuola di Cogorno posti letto per chi è rimasto senza casa.