Matteo Renzi: il Presidente del Consiglio lascia l’Italia in direzione Australia, dopo una breve visita a Bucarest, ma ci tiene a fare alcune precisazioni su questioni di stretta attualità, legge elettorale, Jobs act e possibilità di elezioni anticipate, che il premier smentisce decisamente per l’ennesima volta; a questo tema resta poi strettamente collegato quello della permanenza di Napolitano al Quirinale. A tale proposito Renzi confessa di continuare a sperare che il Presidente resti ancora a lungo al suo posto e possa essere proprio lui ad inaugurare l’Expo. Sulla riforma del sistema di voto conferma che con Berlusconi “l’accordo c’è” e che una volta varata la legge ed eletto il nuovo Parlamento “io o chiunque altro ci sarà potrà governare con più libertà e responsabilità”. In tema di lavoro Renzi precisa che il Governo, nel caso qualcuno giocasse ad allungare i tempi sul Jobs Act, è pronto a mettere la fiducia sul testo che uscirà dalla commissione. Molto deciso, il presidente del Consiglio conferma “io non mi faccio fermare dal pantano” e ribadisce che “la svolta è a un passo e cambierà il Paese”.
Poletti: il ministro del lavoro definisce “importante” l’accordo ottenuto alla Camera e che spiana la strada all’approvazione del Jobs Act entro l’anno. “Per noi è decisivo il fattore tempo, dobbiamo partire a inizio gennaio con i decreti delegati per dare attuazione al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, affinché gli imprenditori possano assumere beneficiando degli incentivi previsti dalla legge di stabilità”. Sulle contestazioni sollevate alle modifiche al testo da parte del Nuovo centro destra, che invoca un chiarimento con il Governo, il ministro si dice fiducioso sulla possibilità che i malumori del partito di Alfano possano rientrare, ma che in ogni caso non sono accettabili aut aut da parte di nessuno.
Politica estera
Ucraina: Jens Stoltenberg, da poche settimane nuovo segretario generale della Nato, pur riconoscendo che l’Ucraina non è un Paese membro dell’Alleanza atlantica chiede alla Russia il rispetto dei suoi confini ed il ritiro delle truppe dal territorio sotto il controllo di Kiev. Detto questo Stoltenberg conferma che la Nato sostiene e sosterrà la piena integrità e sovranità dell’Ucraina, confermate dall’accordo di Minsk. Le vie di sostegno al Paese sono diverse, sia economiche che militari, con lo spiegamento di un maggior numero di navi nel Mar Nero ed il rafforzamento del gruppo di azione rapida in grado di intervenire ovunque con breve preavviso. Ma secondo il segretario generale “se troviamo una soluzione politica, nel rispetto di ogni nazione e dei confini aperti, allora vinciamo tutti”.
Birmania: Barack Obama torna a Myanmar, sul luogo dove la sua politica estera ha ottenuto un successo storico, per spendere la sua influenza allo scopo di orientare il processo di democratizzazione di quello che era stato uno dei regimi più autoritari e isolati del mondo. Previsto per oggi l’incontro del Presidente Usa con il presidente Thein Sein, il cui potere discende da un golpe militare, e soprattutto con Aung San Suu Kyi, la Lady premio Nobel che il consigliere strategico della Casa Bianca, Ben Rhodes, definisce “personaggio unico, decisivo per il futuro di questo Paese, con un ampio sostegno dentro la società civile”. Una Mandela asiatica, potenzialmente in grado di governare una situazione che appare ancora molto fluida; Aung San Suu Kyi chiederà certo garanzie sull’atteggiamento morbido degli Stati Uniti verso gli ex militari tuttora al potere.
Economia e Finanza
Bce: il futuro dell’Europa è grigio, e lo sarà probabilmente a lungo; questo registra nel suo bollettino di novembre la Bce, segnalando che di fronte ad una ripresa troppo lenta, diventa decisivo “imprimere slancio alla riforma dei mercati dei beni e servizi e del lavoro, nonché agli interventi volti a migliorare il contesto in cui operano le imprese”. La Banca Centrale europea si dice pronta a ricorrere ad ulteriori strumenti non convenzionali contro i rischi di inflazione troppo bassa per un periodo di tempo troppo lungo. L’Eurotower ha rivisto al ribasso le stime di crescita dei paesi dell’Unione, dati negativi confermati da Standard & Poor’s, che ha detto di vedere rischi crescenti per l’Europa di ricadere in una terza recessione. Un quadro che dovrebbe far riflettere quanti credono che le attuali politiche economiche siano sufficienti.
Local tax: il governo accelera sulla tassa unica comunale che sostituirà Tasi e Imu. L’impianto della nuova versione del balzello sugli immobili, terzo in quattro anni, sarebbe stato delineato ieri nel corso dell’incontro fra il sottosegretario Delrio, il viceministro Baretta ed i sindaci. Si parla di ipotesi aliquota fra il 2,5 ed il 5 per mille sulle prime abitazioni, con l’introduzione di una detrazione fissa per ora quantificata a cento euro. Potrebbe peggiorare invece il prelievo sulle seconde case, con tetto che potrebbe passare dall’attuale 11,4 per mille al 12 per mille, una vera e propria patrimoniale sugli altri immobili. Dopo l’incontro è trapelato, da parte dell’Anci, un moderato ottimismo, Fassino ha parlato di “risultati sostenibili”.