Politica interna
Lavoro – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, all’indomani del via libera notturno del Senato al Jobs act, non ha escluso di mettere la fiducia anche alla Camera e ha definito “inammissibile” il comportamento di Corradino Mineo, Felice Casson e Lucrezia Ricchiuti, i tre dissidenti che non hanno votato la fiducia al governo. Intanto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, in un’intervista alla Stampa, indica gli obiettivi fondamentali della riforma: semplificazione, chiarezza delle norme e riduzione della precarietà, “perché altrimenti le imprese non investono”.
Napolitano – La Corte d’assise di Palermo ha stabilito che i capimafia Totò Riina e Leoluca Bagarella non assisteranno alla deposizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale del 28 ottobre nel processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. è stata respinta anche la richiesta dell’ex ministro Nicola Mancino, i cui legali hanno sollevato un’eccezione di nullità.
Politica estera
Isis – La città siriana di Kobane, al confine con la Turchia, continua a lottare contro l’Isis e alle milizie curdo-siriane si stanno unendo peshmerga provenienti dall’Iraq e combattenti del Pkk. Al momento un terzo di Kobane è nelle mani dello Stato islamico, mentre i bombardamenti della coalizione stanno colpendo obiettivi mirati.
Ebola – Mentre peggiorano all’improvviso le condizioni dell’infermiera spagnola malata di ebola, affetta da gravi problemi respiratori, l’allarme si estende a macchia d’olio nel mondo. La comunità internazionale si sta organizzando in maniera sempre più concreta e negli aeroporti italiani sono entrate in azione squadre di medici per il controllo dei passeggeri provenienti dai Paesi a rischio.
Economia e Finanza
Europa – Il presidente della Bce Mario Draghi, nel corso di un dibattito a Washington, ha detto: “Non credo che la revisione delle regole del lavoro in Italia si tradurrà in massicci licenziamenti. Deve essere più facile per le aziende assumere i giovani, non licenziarli”. Inoltre Draghi ha aggiunto che i governi devono intervenire con le riforme, sapendo che se non lo faranno “non saranno rieletti, spariranno dalla scena politica”.
Germania – Dopo ordini e produzione industriale, si moltiplicano i segnali di rallentamento dell’economia tedesca. Infatti l’export della Germania è crollato del 5,8% ad agosto, il dato peggiore dal gennaio 2009. Sono state riviste al ribasso anche le stime di crescita, con il Pil che quest’anno dovrebbe aumentare solo dell’1,3%.